RENOIR, Jean
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 15 settembre 1894; secondo figlio del pittore Augusto R. e fratello dell'attore Pierre R. Partecipava al movimento avanguardista (Catherine, 1925; La fille de l'eau, 1925) ma se ne staccava attraverso un fecondo travaglio creativo (Nana, 1927; ecc.) per poi secondare, e forse indirizzare, la nuova corrente verista: La chienne, 1931; Toni, 1935; Verso la vita, 1936; Une partie de campagne, 1936; La grande illusione; 1937, L'Angelo del male, 1938; La règle du jeu, 1939, con la parentesi della Marseillaise, 1938, opera ambiziosa quanto infelice.
Narratore aspro e incisivo, suscitatore implacabile d'atmosfere torbide e urgenti, toccava con La grande illusione - uno dei film più duraturi, completi e severi della storia del cinematografo - il vertice della sua arte. Pensoso dei fatti sociali, attento alle ragioni indispensabili della cultura contemporanea, interprete della crisi spirituale del suo paese e preammonitore della disfatta, Renoir era costretto dalla guerra a emigrare negli Stati Uniti, dove comprometteva la sua ispirazione e le sue problematiche con il clima industriale di colà. Tanto la Palude della morte, 1941, quanto Questa terra è mia, 1944; L'uomo del Sud, 1945; Il diario dî una cameriera, 1946; La donna sulla spiaggia, 1947, denunciavano l'inopportunità e la sterilità di tale compromesso.