FRIES, Jakob Friedrich
Filosofo, nato a Barby il 23 agosto 1773, morto a Jena il 10 agosto 1843. Nel 1805 professore all'università di Heidelberg, passò l'anno seguente a quella di Jena: ma nel 1819 fu, per le sue convinzioni liberali e per influenze prussiane e austriache, sospeso dall'insegnamento, e solo nel 1824 poté riavere una cattedra di fisica e di matematica.
Nel suo pensiero il F. dipende essenzialmente dal Kant: l'idealismo metafisico postkantiano è mera aberrazione per lui, che tende ad approfondire il carattere critico e negativo della gnoseologia del maestro. L'elemento trascendentale passa anzi per lui in ombra, e la critica della ragione tende a trasformarsi in un'analisi psicologica del conoscere: lo stesso problema del rapporto del pensiero con la cosa in sé perde interesse, dovendo la filosofia restringersi a una riflessione sulle leggi intrinseche della conoscenza, ammessa come evidente di per sé nel suo possesso della realtà oggettiva. La determinazione aprioristica di tali leggi resta però anche per il F., come già per il Kant, determinazione insieme delle leggi fisico-matematiche della natura: soltanto, meno grande è per il F. il numero delle leggi che in tal modo si possono conoscere, e la costituzione del sistema causale della natura esclude affatto quella sua ulteriore interpretazione teleologica, che Kant nella Critica del Giudizio aveva considerato possibile. Analogamente, va escluso dalla storia ogni motivo finalistico, a dispetto dei filosofi del grande idealismo romantico. Romantico è tuttavia il F., se non nella morale (in cui ritorna, nel concetto della "dignità personale" fondamento dell'etica, il concetto kantiano dell'umanità come fine assoluto, portato anch'esso su un piano più empirico), nell'estetica e nella religione, che egli fonde insieme, tenendo fede da un lato all'idea kantiana del divino e concependo dall'altra la religione come un sentimento in cui si risolvono anche quelli del sublime e del bello.
Tra i molti scritti del F. (di cui v. bibliografia nel libro sotto citato del Henke, p. 379 segg.) sono da ricordare: System der Philosophie als evidenter Wissenschaft, Heidelberg 1804; Neue Kritik der Vernunft, 3 voll., ivi 1807, 2ª ed., 1828-31; Handbuch d. prakt. Philosophie, 2 voll., ivi 1818-32; System. d. Metaphysik, ivi 1824; Politik oder philos. Staatslehre (a cura del maggiore tra i suoi scolari, E. F. Apelt), Jena 1848.
Bibl.: E. L. Th. Henke, F.s Leben, Lipsia 1867; Th. Elsenhans, F. u. Kant, voll. 2, Giessen 1906; M. Hasseblatt, J. F. F., Monaco 1922. Ampia bibliografia in Ueberweg-Oesterreich, Grundriss d. Gesch. d. Phil., IV, 12ª ed., Berlino 1923, pp. 693-94.