BALDE, Jakob
Poeta neolatino della Germania, nato nel 1604 a Ensisheim in Alsazia. Nel 1624 egli entrò nell'ordine dei gesuiti, nel 1628 venne nominato professore di rettorica a Innsbruck e, alcuni anni dopo, a Ingolstadt; donde si recò a Monaco di Baviera, nel 1638, come predicatore di corte. Morì nel 1668 a Neuburg sul Danubio. Tra le sue opere sono da notarsi: Lyricorum libri IV, Epodon liber I (Monaco 1643; ripubblicati da Hipler, Münster 1856); Sylvae lyricae (Monaco 1643; ripubblicate dal Müller, Ratisbona 1884), il dramma Jephtes (Amburgo 1654), ecc., nonché varie satire contro i bevitori e i ciarlatani. Le sue composizioni in lingua tedesca, disformi dalle norme metriche di Opitz, non hanno grande valore; i poemi latini, invece, ci rivelano in lui un vero poeta, l'ultimo maestro della moribonda poesia umanistica. Herder tradusse varie sue odi latine nella Terpsichore; versioni più recenti dell'opera sua ci furono date da Schrott e Schleich (Monaco 1870).
Opere: Opera omnia, in 8 volumi, Monaco 1729.
Bibl.: Eitner, J. B.s Leben und Charakter, Breslavia 1863; Westermayer, J. B., Monaco 1868; A. Heinrich, Die lyrischen Dichtungen J. B.s (Quellen und Forschungen, CXXII), Strasburgo 1915.