COPEAU, Jacques
Autore, critico, attore e direttore di teatro, nato a Parigi nel 1879. Come autore drammatico esordì diciottenne, allievo al liceo Condorcet, con un lavoretto, Brouillard du matin, rappresentato nello stesso liceo, presente il Sarcey. Poi fu, ancor giovanissimo, critico d'arte e di teatro. Nel 1908 fondò la Nouvelle Revue Française. Ma di questa cedette la direzione a Jean Rivière, per tentare la scena: prima come attore al Théâtre des Arts e poi, nel 1913, come direttore, fondando con dieci artisti, a Parigi, il Vieux Colombier: piccolo teatro che agì per oltre un anno, si chiuse durante la guerra, poi riaprì i suoi battenti nel 1919, fino al 1924.
L'azione esercitata dal Vieux Colombier è stata, sul teatro francese ed anche europeo, così efficace, che qualche critico parigino non ha esitato a paragonarla a quella esercitata, circa trent'anni prima, dal Théâtre Libre di Antoine (v.). Ma Antoine, artista istintivo e rude, agì soprattutto in senso realista, laddove il colto e raffinato C. intese dare al suo cenacolo un carattere di ordine spirituale e "religioso". Il C. ebbe cura di scegliere, per sua sede, un luogo nudo e abbandonato, lontano dal frastuono dei boulevards; i suoi attori, tutti giovani ed educati da lui in una sorta di regola ascetica, morale, erano anonimi; la sua messinscena fu di un'essenzialità elementare, contentandosi spesso di suggerire meglio che di realizzare l'ambiente. Perciò si denunciarono in cotesta arte le influenze "protestanti" e "calviniste" del ginevrino Adolphe Appia (v.); sebbene il C. abbia, nei suoi ultimi tempi, concluso la sua personale crisi religiosa approdando integralmente alla fede e alla prassi cattoliche. Ma in realtà, i suoi procedimenti di austera semplificazione, i suoi dichiarati ritorni alle origini (commedia dell'arte italiana, farsa molieriana) portarono alle scene parigine una nuova, più sana atmosfera. Dalla scuola del C. sono usciti artisti illustri come Jean Sarmant e, fra i giovani direttori di avanguardia, il Jouvet e il Dullin; echi del suo stile si sono avvertiti anche nella messinscena dei teatri ufficiali.
Dal 1925, il C. si è ritirato, con la sua collaboratrice M. me Bing, a Pernand Vergelesses, un paese presso Digione (Costa d'Oro) dove ha fondato una piccola scuola gratuita per giovani attori. Nel 1919 un plebiscito di molti illustri critici e artisti francesi ha proposto il C. per la direzione del massimo istituto teatrale francese, la sovvenzionata Comédie Française; ma i propositi di radicale riforma che egli ha posto per condizione non hanno, finora, fatto accettare dallo stato la sua candidatura. Il C. è autore di un volume di critica, Études d'art dramatique (Parigi 1924) e di opere drammatiche come La maison natale e L'illusion, rappresentate dai suoi artisti.
Bibl.: L. Dubech, La crise du théâtre, Parigi 1928; S. d'Amico, Tramonto del grande attore, Milano 1929.