Zuma, Jacob. – Uomo politico sudafricano (n. Nkandla 1942). Pur non avendo ricevuto un’istruzione elevata, Z. iniziò la sua militanza politica molto presto. Già nel 1958 si iscrisse all’African National Congress (ANC), passando all’inizio degli anni Sessanta nelle fila del braccio armato Umkhonto we Sizwe, impegnato nella lotta contro il governo dell’apartheid del Sudafrica. Arrestato, trascorse 10 anni nel penitenziario di Robben Island. Nel 1975 lasciò il paese, ove fece ritorno nel 1990. In seguito ha fatto parte del comitato centrale dell’ANC, di cui è diventato leader nel 2007. Presidente del Sudafrica dal 2009, nel dicembre 2012 è stato rieletto a larga maggioranza alla guida dell’ANC per i successivi cinque anni, vittoria che gli ha aperto la strada per l'ottenimento del secondo mandato presidenziale a seguito delle elezioni generali – le prime dopo la scomparsa di Mandela – del maggio 2014, in cui l’ANC ha ottenuto la maggioranza assoluta (62,1%). Negli anni successivi la figura del presidente è apparsa sempre più controversa: indagato per corruzione, stupro, frode e riciclaggio di denaro, alle amministrative del 2016, anche in ragione dell'aggravarsi della crisi economica che da anni affligge il Paese, il suo partito ha ottenuto i risultati peggiori di sempre, e nei mesi successivi numerose manifestazioni di piazza hanno chiesto le dimissioni di Z., che nonostante le mozioni di sfiducia è riuscito a permanere nella carica fino al febbraio 2018, quando il partito lo ha costretto a dimettersi, subentrandogli C. Ramaphosa, che già dal dicembre 2017 lo aveva sostituito alla presidenza dell'ANC. Condannato dalla Corte Costituzionale per non essersi presentato a un processo a suo carico per corruzione, nel luglio 2021 l'uomo politico è stato tradotto in carcere.