CAMPEN, Jacob van
Architetto e pittore olandese, nato a Haarlem nel 1595, morto nel 1657. Già nel 1614 iscritto nella compagnia dei pittori a Haarlem, venne poi in Italia per studiarvi anche l'architettura del Palladio e dello Scamozzi, e quando intorno al 1620 fece ritorno alla sua città nativa aveva già fama di architetto provetto. Dal 1633 in poi dimorò presso Amersfoort. Se ne conoscono pochissimi quadri, conservati nel palazzo municipale di Amersfoort (due ritratti, un Giudizio Universale). Il suo primo progetto architettonico (1626) fu per la casa del mercante Balthasar Kooymans ad Amsterdam, eretta in stile classico, italianeggiante. I suoi rapporti con Constantijn Huygens, poeta e segretario del principe d'Orange, gli valsero il favore dello statholder Federico Enrico, che lo volle consigliere nella costruzione dei castelli di Honselersdijk e di Rijswijk e gli affidò la sistemazione dell'antico castello di Buren (1636). Dopo la morte del principe (1647) la sua vedova dava al maestro la direzione dei lavori per la grande sala storica al Huis ten Bosch presso l'Aia. Fra il 1635 e il 1645 il van Campen diede consigli più volte per lavori di restauro e per abbellimenti di Amsterdam; nel 1638 presentò un progetto per l'interno del teatro; dal 1640 al 1647 elaborò progetti per un nuovo palazzo comunale da erigersi sul Dam. Quest'edificio - attualmente palazzo reale - riuscì grandioso ed imponente: ma dissensi costrinsero il van Campen a lasciare a Daniel Stalpert, architetto municipale, la direzione dei lavori e la costruzione fu condotta a termine soltanto dopo la sua morte, nel 1665, con varie modificazioni nell'interno (v. le illustrazioni sotto amsterdam). Il suo principale scolaro fu l'architetto Pieter Post.
Bibl.: A. W. Weissman, in Oud-Holland, 1902, p. 113 segg.; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911; id., Geschiedenis der Nederlandsche Bouwkunst, Amsterdam 1912, pp. 321-65.