Filologo e scrittore tedesco (Hanau, Assia, 1785 - Berlino 1863), fondatore della germanistica. Studiò diritto all'università di Marburg, apprendendo ben presto, anche a seguito dell'ammaestramento impartitogli da Wachler e da Savigny, a collegare le discipline giuridiche con quelle storiche. A Parigi nel 1804, tornò in Germania l'anno successivo, e ottenne il posto di bibliotecario reale a Kassel. Decisamente orientato allo studio della poesia e della lingua tedesca antica, pubblicò nel 1811 il saggio Über den altdeutschen Meistergesang, cui già l'anno successivo faceva seguito il primo volume di quei Kinder- und Hausmärchen che realizzano, su base filologica controllata, uno degli essenziali ideali romantici, la fedeltà alla propria tradizione nazionale con l'impegno di attingerla alle sue autentiche fonti. Un secondo volume apparve nel 1815, un terzo nel 1822, prima testimonianza di quella collaborazione fra Jacob e il fratello Wilhelm Karl, che risultò ideale per il reciproco integrarsi delle due personalità, Jacob più rigoroso e più solerte, Wilhelm più poeticamente sensibile. Da tale collaborazione scaturirono pubblicazioni che segnarono tappe decisive per la nascente filologia tedesca: Die beiden ältesten deutschen Gedichte, das Lied von Hildebrand und Hadubrand und das Weissenbrunner Gebet (1812), Altdeutsche Wälder (3 voll., 1813-16), Der arme Heinrich von Hartmann von Aue (1815), Deutsche Sagen (2 voll., 1816-18) e, al di là dell'orizzonte della tradizione specificamente tedesca, Lieder der alten Edda (1815), cui seguirono, alcuni anni dopo, Irische Elfenmärchen (1826). Prove di tanta laboriosità venivano fornite in anni non privi, specie proprio per Jacob, di gravi impegni pubblici, che fra il 1814 e il 1815 lo portarono a Parigi e a Vienna e poi di nuovo a Parigi, per risolvere questioni relative ai manoscritti antichi e medievali indebitamente portati dalle truppe napoleoniche a Parigi. Tornato stabilmente a Kassel verso la fine del 1815, vi condusse a termine, e senza la collaborazione del fratello, il primo volume di una delle opere principali della sua vita, la Deutsche Grammatik (1819), radicalmente innovatrice: non più intesa come arida schematizzazione, la grammatica diviene una disciplina storica che si fa strumento di conoscenza organica del passato della nazione. La grandiosa opera fu completata da altri 3 volumi, apparsi fra il 1826 e il 1837. A Kassel Jacob scrisse anche i Deutsche Rechtsaltertümer, cui, nel campo degli studî sull'antica religiosità tedesca e germanica, corrisponde la successiva Deutsche Mythologie (1835). In tal modo, Jacob forniva un quadro rigorosamente filologico della storia patria evocata nei tre campi del mito, del diritto e della lingua, determinando così il successivo sviluppo della filologia in Germania. Intanto, nel 1829 fu chiamato a Gottinga, quale professore e bibliotecario presso la locale università, e vi rimase fino al 1837, quando fu destituito per aver protestato insieme con altri sei studiosi (fra cui il fratello Wilhelm) contro la revoca della costituzione democratica del regno del Hannover. Tornò allora a Kassel, ma già nel 1840 diveniva socio effettivo dell'Accademia delle scienze di Berlino, il che gli apriva di diritto le porte della locale università, dove insegnò a partire dal 1841. Fece una breve sortita politica nel 1848, quale deputato al parlamento nazionale di Francoforte. Ma ciò nonostante quelli furono anni di importanti realizzazioni e ancor più ambiziose ideazioni. È del 1834 la pubblicazione del Reinhart Fuchs, edizione filologicamente corredata di manoscritti, non solo tedeschi; di similare tema, del 1840 Die angelsächsischen Dichtungen Andreas und Elene, del 1848 la Geschichte der deutschen Sprache (2 voll.). L'opera fra tutte più monumentale, che segnò la rinuncia a ogni altra iniziativa, fu il Deutsches Wörterbuch, iniziato dai due fratelli ancora insieme nel 1852 e portato avanti, ben oltre la loro morte, dal lavoro collettivo di specialisti nel corso di varie generazioni (fino al suo completamento nel 1961); realizzato quindi dai due fratelli solo in parte, e neppure la maggiore, ma impiantato e inconfondibilmente orientato da loro, specie da Jacob, che vi si dedicò con un impegno totale, in esso è il lessico di tutto il patrimonio linguistico tedesco a partire dalla metà del 15° secolo.