Geometra greco, attivo ad Atene attorno al 450-420 a. C. Allievo forse di Enopide a Chio, si diede in un primo tempo, a quanto dice Aristotele, al commercio; poi, derubato dei suoi averi, si fermò ad Atene e si dedicò tutto alla geometria. I. fu il fondatore della scuola geometrica ateniese ed è da considerare come il primo grande geometra greco. I. si occupò di due problemi che hanno un posto di rilievo nella geometria greca: la quadratura del cerchio e la duplicazione del cubo. A lui si devono le prime quadrature di superfici piane limitate da curve (lunule di I.) e, sembra, la riduzione del problema della duplicazione del cubo a quello della inserzione di due medie proporzionali tra due numeri dati. Ancora a I. è dovuto il primo tentativo di esposizione sistematica della geometria: è un libro di Elementi, perduto. Quest'opera di I. costituiva il primo precedente degli Elementi di Euclide: pare infatti che I. conoscesse il metodo di riduzione di un teorema ad altri più semplici, e anche il metodo di dimostrazione per assurdo.