ipocalcemia
Abnorme diminuzione del contenuto in calcio del sangue (normalmente di circa 10 mg per 100 cm3 di siero). Può essere presente in molteplici stati morbosi: ipoparatiroidismo, rachitismo, ipocalcemia del neonato o del lattante, insufficienza renale, affezioni dell’apparato digerente, diete carenti di calcio, ecc. Segni e sintomi consistono in alterazioni psichiche (depressione, irritabilità), parestesie, spasmi muscolari, aritmie cardiache. Il trattamento prevede la risoluzione della patologia di base causante i. e la somministrazione di calcio per via orale o di calcio gluconato per via endovenosa. I gruppi ad alto rischio di i. comprendono i prematuri e i neonati di peso basso per l’età gestazionale, i figli di madre diabetica e i neonati che hanno avuto un’asfissia perinatale: sembra che in questi casi vi sia un periodo transitorio di ipoparatiroidismo relativo dopo la nascita; quando si interrompe il passaggio costante di Ca ionizzato attraverso la placenta, il tasso sierico del Ca si riduce. Questo effetto può essere esagerato nei neonati di madre diabetica o iperparatiroidea, poiché queste donne hanno livelli di Ca ionizzato più alti del normale durante la gravidanza; quindi, alla nascita, le paratiroidi del neonato non funzionano adeguatamente per mantenere una normale calcemia. In altri neonati vi può essere la mancanza della normale risposta fosfaturica renale al paratormone. I neonati con i. sono spesso asintomatici, ma possono presentare ipotonia, apnea, turbe dell’alimentazione, irritabilità, tetania e convulsioni.