Eccessiva concentrazione nel sangue di omocisteina. L’i., anche lieve, è in grado di indurre effetti aterogeni e trombogeni, anche se con meccanismi non ancora ben chiariti; tuttavia, è sperimentalmente dimostrato che la somministrazione prolungata di omocisteina in animali da laboratorio provoca desquamazione delle cellule endoteliali, assottigliamento dell’intima arteriosa, proliferazione delle fibre muscolari lisce, turbe della coagulazione del sangue. Poiché il metabolismo endocellulare dell’omocisteina si svolge con l’intervento di enzimi di cui sono coenzimi le vitamine B6, B12 e soprattutto l’acido folico, questi fattori vitaminici sono utilizzati per correggere l’i. e attenuare il rischio di fenomeni trombotici vascolari (per es., infarto cardiaco).