PILLAT, Ion
Poeta romeno, nato a Bucarest nel 1891. Si può dire (col Crăinic) il rappresentante più autorevole della poesia romena contemporanea tradizionalista. Ciò non toglie che il suo stile conosca tutte le più moderne raffinatezze che tuttavia sa inquadrare nella tradizione della poesia romena dei grandi scrittori dell'Ottocento. Traduttore di Francis Jammes, Jean Moréas e Rainer Maria Rilke, il suo tradizionalismo è più ideologico e sentimentale che formale. Imparentato con l'antica famiglia dei Brătianu, il P. si sente legato alla terra dei suoi avi, simpatizza col bifolco, col pescatore, con l'ebreo del suo villaggio, testimonî tutti di un'umile vita secolare, che assurge, nei suoi versi, a dignità di simbolo; ma non dimentica (Bătrânii, I miei vecchi), le grandi figure storiche del suo paese. Alcune sue poesie di Pe ArgeŞ în sus (A monte dell'ArgeŞ) hanno la grazia delicata e la finitezza di certe poesie (L'amica di nonna speranza) del Gozzano.
Opere: Visări păgâne (Sogni pagani), 1912; Eternităţi de o clipā (Eternità di un istante), Bucarest 1914; Grădina între ziduri (Il giardino tra i muri), 1930; Satul meu (Il mio villaggio), 1925; Biserica de altă dată (La chiesa di un tempo), 1926; Limpezimi, 1928; Poeme într'un vers (Poesie in un sol verso), 1935.
Bibl.: E. Lovinescu, Istoria Literaturii Române Moderne (III: Evoluţia poeziei lirice), Bucarest 1927, p. 97 segg.; R. Ortiz, Varia Romanica, Firenze 1932, p. 476 segg.