MURIS, Iohannes de
Fino al secolo XIX s'indicò sotto questo nome un teorico della musica del sec. XIV che si considerava, insieme con Filippo de Vitry, il fondatore della teoria dell'Ars Nova francese, e gli si attribuirono numerosi trattati musicali. R. Hirschfeld, e dopo lui il Riemann, dallo studio della biografia del de Muris e del contenuto dei trattati a lui attribuiti, riconobbero sotto lo stesso nome due teorici distinti e di vedute spesso completamente opposte.
1. L'inglese (Normannus). Fu professore di matematica a Oxford e si deve ritenere autore del trattato pubblicato da M. Gerbert in Scriptores ecclesiastici de musica sacra, III: Summa magistri Johannis de Muris (1321). Questo trattato contiene importantissimi chiarimenti sul modo di comporre del sec. XII (Polyphonia basilica e organica). Al de M. inglese si deve attribuire anche lo Speculum musice, opera teorica scritta fra il 1340-50, che ci dà la base di tutta la teoria del Medioevo. Consta di sette libri e si trova in due manoscritti della Bibliothèque Nationale di Parigi; E. de Coussemaker, nel vol. II della sua Scriptorum de Musica Medii Aevi nova series, pubblicò solo il sesto e settimo libro. Questo teorico inglese è fortemente conservatore, attaccato ai principî dell'Ars Antiqua e strenuamente si oppone alle nuove vedute del collega parigino.
II. Il parigino (de Francia, chiamato anche Iulianus de Muris). Nel 1350 fu rettore della Sorbona di Parigi, dove insegnava dal 1321. Fu amico di Philippe de Vitry e tenace propugnatore dell'Ars Nova. A costui si attribuiscono i seguenti trattati: Musica practica del 1321, Musica speculativa del 1323, Quaestiones super partes musice e De discantu et consonantiis, tutti pubblicati dal Gerbert, in Scriptores, III. Di lui o della sua scuola sono l'Ars contrapuncti secundum I. de M., l'Ars discantus per I. de M., e il Libellus practice cantus mensurabilis, questi pubblicati dal Coussemaker, III.
Bibl.: R. Hirschfeld, J. de M., Lipsia 1884; H. Riemann, Geschichte der Musiktheorie, Lipsia 1898, p. 226 e segg.; J. Wolf, Geschichte der Mensuralnotation, Lipsia 1904; id., Handbuch der Notationskunde, ivi 1913.