Polisaccaride, (C6H10O5)n, contenuto come sostanza di riserva, analogamente all’amido, in alcuni vegetali (tuberi di topinambur, della dalia, rizomi dei carciofi ecc.). È un polimero lineare costituito da molecole di D-fruttosio nella forma furanica. È una polvere bianca, inodora, insipida, formata da granuli sferoidali, poco solubile in acqua, nella quale, specie a caldo, forma soluzioni colloidali; stabile agli alcali, levogira, nella scissione idrolitica per azione di acidi o di enzimi (inulinasi, enzima del gruppo delle idrolasi, contenuto in Helianthus tuberosus, in Aspergillus niger, nel succo digerente degli Invertebrati) viene completamente trasformata in D-fruttosio. A differenza dell’amido e del glicogeno non dà alcuna colorazione se trattata con preparati allo iodio. Si usa in batteriologia come mezzo di coltura, negli alimenti per diabetici, come sorgente di fruttosio, per la preparazione del levulosio ecc.; in fisiologia e in clinica per lo studio della funzione renale, al quale si presta grazie alla proprietà di attraversare i glomeruli del rene senza essere riassorbita dai tubuli.