intendimento
Parola di uso frequente nella prosa della Vita Nuova e del Convivio. In poesia ricorre solo due volte nelle Rime e due nella Commedia.
La nozione più spesso rappresentata da i. nella Vita Nuova è quella di " intento ", " proposito ", sempre attinente (tranne XIV 8 e XXXI 5) allo scrivere del poeta e all'‛ intenzione ' con cui sono riferiti determinati particolari.
La maggior parte di questi esempi è preceduta dal possessivo ‛ mio ': Vn I 1 parole le quali è mio intendimento d'assemplare in questo libello; V 4 cosette per rima, le quali non è mio intendimento di scrivere qui; viri 12 quanto a lo mio intendimento; XXVIII 2 non è lo mio intendimento di trattarne qui; XXX 2 lo intendimento mio non fue dal principio di scrivere altro che per volgare... sarebbe fuori del mio intendimento se le scrivessi. Lo stesso senso si riscontra in VII 7 narro... con altro intendimento; XIV 8 non si puote ire più per intendimento di ritornare; XVIII 7 quelle parole... avrestù operate con altro intendimento; inoltre, Cv IV II 3 dico che ciò non è per intendimento di più non rimare d'amore. Si aggiungano sotto lo stesso significato, ma con riferimento a situazioni pratiche, alcune occorrenze del Fiore (XIV 8, XXIX 3, CLXII 3 e 6).
Alcune volte i., riferito al contenuto di un componimento (o di parte di esso) proposto all'intelligenza del lettore, vale " significato ", " concetto ": Vn XIX 22 a più aprire lo intendimento di questa canzone (nello stesso paragrafo: temo d'avere a troppi indicato lo suo intendimento); Cv II II 6 A lo 'ntendimento de la quale canzone bene imprendere... sì che leggiero sarà poi lo suo intendimento a vedere; III II 17 E che ciò fosse lo 'ntendimento, si vede. In qualche occorrenza i. sta per " argomento ", " assunto " di un discorso: I II 12 al principale intendimento tornando; V 15 Per che si conchiude lo principale intendimento.
Altre volte, il senso più appropriato è " comprensione " (cfr. Tommaso Ver. 21 3 ad 5 " intentio sumitur pro actu mentis, qui est intendere "): Vn XXV 10 denudare le sue parole... in guisa che avessero verace intendimento; Cv II VI 7 a pieno intendimento di queste parole (‛ anima ' e ‛ spirito '); III II 10 per dire che sia la mente, non si prende di ciò più intendimento che di prima; XIV 5 a perfetto intendimento mostrerò differenza di questi vocabuli (‛ luce ', ‛ raggio ', ‛ splendore '). In III XII 5 a questa seconda [ragione] si può volgere lo 'ntendimento, i. è " tensione dell'intelletto ", " capacità di comprendere " e quindi " pensiero ".
In Pg XIV 22 Se ben lo 'ntendimento tuo accarno / con lo 'ntelletto, i., più che semplicemente " intenzione ", vale " ciò che s'intende significare con le parole "; affine a ,questo è il senso espresso in XXVIII 60 'l dolce suono / veniva a me co' suoi intendimenti: il canto di Matelda, che prima giunge a D. come a colui che non intende e ode (Pd XIV 126), arriva poi distinto e intelligibile anche nel senso delle parole. Sarà da ricordare qui la variante del Cortonese in Pd IV 70 Ma perché puote vostro intendimento (in luogo di accorgimento).
Valori diversi da quelli fin qui riscontrati la parola assume in altre occorrenze, in cui si passa dalla sfera intellettiva a quella del sentimento, in connessione con il provenzale entendemen. Un primo esempio in questo senso si registra in Vn XIII 2 buona è la signoria d'Amore, però che trae lo intendimento del suo fedele da tutte le vili cose, dove i. sta per " animo ", " disposizione affettiva ". Tale significato trova conferma in Cv III I 12 per lo 'ntendimento de la sua grandissima virtù, dove, a proposito della Donna gentile, avendo D. ragionato allegoricamente in termini amorosi, i. prende appunto il senso di " amore ", " accoglimento spirituale e intellettuale ". Altro esempio di un simile valore del termine in IV XXVIII 3 tornare a Dio con tutto nostro intendimento e cuore: qui i. è " propensione della mente e dell'anima ". Del resto, in una delle quattro occorrenze poetiche di i. (Rime LXI 6 libero core e van d'intendimenti), la parola sta col significato di " amore ", " pensieri amorosi ". Si veda anche Fiore CLXV 4 ciascuna de' andar parata, / ché per sua falla non fosse lasciata, / sì ch'ella fosse santa intendimento, " resti senza amante " (Petronio). In Rime LXXXIII 40 altri son che, per esser ridenti, / d'intendimenti / correnti voglion esser iudicati, i. vuoi dire " intelligenza ", " discernimento ". Con questo significato la parola ricorre anche in Fiore CLXXXI 6, CCXIX 4.
Due volte nel Fiore i. vale " opinione ": che non sia intendimento di persona (XCVI 12); e questo intendimento ti ne lieva (CXV 12); in CLXV 5 In ben lisciarsi sia su"ntendimento, il valore è " cura ", " pensiero ".