input-output
input-output coppia di termini che indica sia, rispettivamente, l’immissione e l’emissione di dati attraverso elaboratori elettronici, sia i dispositivi hardware che permettono tali azioni. L’architettura del computer si può schematizzare, per quanto riguarda il funzionamento generale, con un modello “a stella”: al centro risiede la cpu, che controlla tutti i processi, e intorno a essa si colloca una vasta gamma di apparecchiature collegate tramite cavi o radiofrequenze, chiamate unità periferiche, con le quali la cpu scambia dati e informazioni (→ elaboratore elettronico, unità di un). Dati e informazioni vengono scambiati attraverso due distinte modalità che dipendono dal verso del loro flusso:
• dalla periferica verso la cpu: in questo caso si parla di periferiche o dati di input;
• dalla cpu verso la periferica: in questo caso si parla di periferiche o dati di output.
Le periferiche prendono quindi il nome di unità di input o di output, a seconda di questa caratteristica. Esistono comunque periferiche, come le memorie, in cui sono presenti entrambe le modalità.
Conformemente al tipo di utilizzo, le periferiche si possono suddividere in quattro grandi categorie: memorie; periferiche di puntamento; periferiche di immissione di testi e simboli; periferiche di uscita grafica. Molto spesso nella terminologia comune si scambia metonimicamente il nome della periferica con il proprio supporto di memorizzazione (per esempio, con dvd si intende spesso sia il lettore sia il disco ottico).
Alla categoria delle memorie appartengono:
• l’hard disk, o disco magnetico rigido, che è il supporto dove risiedono stabilmente i dati, le informazioni e i programmi;
• il floppy disk, disco magnetico rimovibile;
• il compact disc e il digital versatile disc, più noti come cd e dvd, supporti che vengono scritti (masterizzati) o letti da un’apparecchiatura laser, e dotati di elevate capacità di memorizzazione, soprattutto il dvd. Se questi supporti possono essere masterizzati una volta sola si aggiunge il suffisso rom (Read Only Memory); quindi le sigle cd-rom o semplicemente cd-r e dvd±r stanno a significare appunto la possibilità di sola lettura dopo la prima masterizzazione (esistono anche supporti che possono essere riscritti più volte, e sono codificati con il suffisso rw (rewritable): per esempio, la sigla dvd-rw identifica un dvd riscrivibile;
• la flash memory, la memory card, la pen drive sono tutti supporti removibili assimilabili a un hard disk, ma sono molto più piccoli di dimensioni e sono costruiti con diversi materiali.
Le periferiche di puntamento hanno lo scopo di posizionare un simbolo grafico sullo schermo, chiamato cursore, per poter svolgere azioni come premere pulsanti, selezionare caratteri nei documenti, celle dei fogli elettronici, entità grafiche nei disegni o nelle immagini. A questa categoria appartengono:
• il mouse, che muove il cursore sullo schermo in corrispondenza dello spostamento del mouse su un piano;
• il joystick, usato prevalentemente nei giochi di simulazione e nei programmi applicativi multimediali in genere; ha la forma della “cloche” dell’aereo, ed è dotato di pulsanti di controllo programmabili;
• la trackball, il cui funzionamento è simile a quello del mouse: consiste in una pallina che scorre tra due sbarrette perpendicolari, e il cui movimento genera lo spostamento relativo del cursore o dell’oggetto associato;
• la tavoletta grafica che, collegata a una penna, fornisce la posizione assoluta del cursore o dell’oggetto sullo schermo; è molto usata nei sistemi di disegno assistito o cad. Un tipo di tavoletta grafica funzionante con la pressione delle dita è il touchpad presente nei computer portatili;
• il monitor touch screen, che, attraverso il tocco con un dito dello schermo, costituito da linee disposte a griglia e sensibili all’elettricità statica umana, rileva la posizione e la comunica al calcolatore.
Le periferiche di immissione di caratteri ascii o di dati binari comprendono:
• la tastiera (in inglese keyboard), i cui elementi (i tasti e le barre) una volta premuti permettono di inviare al calcolatore un particolare segnale corrispondente a uno specifico numero di codice ascii;
• lo scanner, che fornisce al calcolatore la “fotocopia” digitale di un qualsiasi documento cartaceo, codificata in una mappa di bit;
• sino agli anni Settanta dello scorso secolo esisteva anche la scheda perforata, supporto di input costituito da una scheda semirigida di cartoncino la quale, attraverso la perforazione in posizioni prefissate, forniva la mappa del testo i cui caratteri seguivano uno standard definito codifica di Hollerith. Le periferiche di uscita grafica permettono la visualizzazione dei dati, intesa nell’accezione più generale sia di immagini, statiche o in movimento, sia di testi, nonché la stampa su un supporto cartaceo o sintetico. A questa categoria appartengono:
• il monitor, strumento principale per lo scambio di informazioni visuali tra utente e computer;
• la stampante, che trasferisce i caratteri ascii contenuti nel documento o i bit associati all’immagine su carta o supporti specifici;
• il plotter, usato negli ambienti di progettazione grafica, che disegna automaticamente l’immagine memorizzata nel calcolatore.
Una periferica che contiene entrambe le caratteristiche di input e di output è il modem, il quale, modulando e demodulando i segnali elettrici che passano nelle linee telefoniche (da cui il nome), permette la comunicazione a distanza tra due o più computer. Le periferiche di input o di output si distinguono inoltre in due categorie a seconda della modalità di connessione con l’hardware del calcolatore. Qualora siano collegate con cavi elettrici esse comunicano in modalità wired, diversamente utilizzano la trasmissione in radiofrequenza o infrarossa (modalità wireless). Alla seconda categoria appartengono alcuni tipi di mouse, tastiere e stampanti; molto importanti sono i dispositivi wi-fi (dal termine inglese Wireless Fidelity) che permettono di collegarsi alle reti di comunicazione wireless secondo protocolli standard.