IMPERIA (A. T., 24-25-26)
Città della Liguria, capoluogo della provincia omonima. Risulta dall'unione, stabilita con decreto del 2i ottobre 1923, dei due centri di Porto Maurizio e Oneglia, distanti l'uno dall'altro circa tre chilometri e separati dal torrente Impero: onde il nome dato al nuovo centro. Il Corso Dante, che si trova in corso di sistemazione, unisce Porto Maurizio a Oneglia: lungo esso sono sorti il palazzo della prefettura e il municipio e sorgeranno il palazzo delle poste, ecc. I due abitati, anche per la loro diversa posizione, presentano ciascuno caratteristiche proprie. Porto Maurizio si compone di due parti: la città vecchia, le cui case sono disposte disordinatamente, separate da vicoli angusti, su un promontorio roccioso, alto 47 m. e dominato dalla cattedrale che sorge sull'alto di esso e prospetta la Piazza Vittorio Emanuele. Alle falde del promontorio si è sviluppata la Porto Maurizio moderna, la città degli alberghi e delle ville, che sorgono in mezzo a bei giardini e palmizî soprattutto lungo il Corso Roosevelt e il Corso Garibaldi, che sono, rispettivamente, la circonvallazione a monte e la circonvallazione a mare. La città nuova si prolunga specialmente verso NE., cioè nella direzione d'Oneglia, ma dal nucleo principale dell'abitato sottili digitazioni si spingono anche lungo le strade carrozzabili che salgono ad Artallo e Caramagna, e lungo il mare a O. (Borgo Prino e oltre). Porto Maurizio, capoluogo della provincia omonima fin dal 1860, è una vivace cittadina, stazione climatica invernale e stazione balneare, sede di colonie per bambini (una aperta tutto l'anno). L'industria principale è quella dell'olio, di cui vi sono varie raffinerie. Il porto, migliorato in questi ultimi anni per il prolungamento del molo maggiore, ha un traffico locale che toccò, nel 1932 tonn. 31.272 di merce imbarcata e sbarcata.
Il nucleo principale dell'abitato di Oneglia, che presenta vie regolari (le principali: Via Asclepia Gandolfo e Via Roma) su cui prospettano begli edifici, si stende in piano sul terreno alluvionale alla sinistra del torrente Impero, tra questo e le prossime colline, dal mare spingendosi notevolmente verso l'interno. Da questo nucleo principale l'abitato si continua in alcune direzioni preferite con propaggini più o meno larghe e fitte di case: a SO. e al di là dell'Impero verso Porto Maurizio; lungo la sinistra dell'Impero, ma alquanto discosto da esso, fino a saldarsi con l'abitato della grossa borgata di Castelvecchio di S. Maria Maggiore; lungo la carrozzabile che con ampie svolte si dirige verso Gorleri e Serreta; e poi ancora, lungo le due rive del torrente Impero, specialmente la destra; lungo la litoranea verso E., ecc. Oneglia non ha importanza notevole come stazione climatica e balneare, ma è soprattutto città industriale e commerciale: l'industria più importante è quella dell'oleificio (famoso l'Oleificio Sasso), ma vi sono anche pastifici, mulini, vetrerie, saponifici e la fabbrica degl'Italcementi. Nel suo porto si esercita un attivo traffico specialmente di olio di oliva. Il movimento del porto è stato di 66.990 tonn. nel 1922, di 105.154 nel 1925, di 113.096 nel 1932: grande vantaggio gli deriverà dal progettato ampliamento e dall'unione col porto di Porto Maurizio.
Il comune di Porto Maurizio contava 6906 ab. nel 1861,6827 nel 1881,7141 nel 1901,8822 nel 1921; quello di Oneglia, 7902 ab. nel 1861,7433 nel 1881,8527 nel 1901,12.145 nel 1921. Il nuovo comune di Imperia è formato dall'unione dei comuni di Oneglia e Porto Maurizio, ai quali sono stati inoltre aggregati quelli di Borgo S. Agata, Caramagna Ligure, Castelvecchio di S. Maria Maggiore, Costa d'Oneglia, Moltedo Superiore, Montegrazie, Torrazza; esso contava, secondo il censimento del 1921,25.942 ab. (di cui 7478 a Porto Maurizio, 12.145 a Oneglia) e, secondo quello del 1931, 28.627. La sua superficie, di 45,12 kmq., si estende sulla breve striscia costiera e sulle prime colline, ricche di olivi e di viti. Soprattutto nei punti migliori di esse sorgono, in pittoresca posizione, numerose ville e case; e anche alcune borgate, talora abbastanza grosse: così, sui colli alla sinistra dell'Impero, Costa d'Oneglia e Oliveto; su quelli a destra di esso, Artallo, Borgo S. Agata, Cantalupo e Ricci, Caramagna Ligure e Caramagnetta, Clavi, Corradi, Massabovi, Moltedo, Montegrazie, Poggi Inferiore e Superiore, Torrazza, e alcune altre.
Monumenti. - A Porto Maurizio, la grandiosa e bella chiesa di San Maurizio (1780-1832), opera dell'architetto G. Cantone, possiede buoni quadri del Mei, De Santis, Podesti, Coghetti, Massabò, ecc.; sull'altare maggiore bellissima statua del Finelli. Hanno qualche buon quadro di scuola genovese le chiese di San Pietro, Santa Chiara, San Leonardo (accanto alla casa dove nacque il santo), l'oratorio del Monte Calvario sulla collina omonima. Interessante il loggiato di Santa Chiara col sovrastante convento delle clarisse, costruzione settecentesca. Nei dintorni, la chiesa di Moltedo possiede una Sacra Famiglia del Van Dyck; e nel Santuario di Montegrazie (sec. XIV) è un polittico di Carlo Braccesco.
A Oneglia la chiesa di San Giovanni, costruita nel 1759 su disegno dell'architetto Amoretti, ha buoni quadri di scuola genovese. Nei dintorni, la chiesa di Castelvecchio ha un interessante quadro su legno del sec. XIV.
Storia. - All'epoca di Augusto fu costruito alla foce del torrente Prino un porto militare e, in cima alla vicina collina, una torre quadrata, intorno alla quale, nel Medioevo, doveva sorgere Porto Maurizio. Feudo dei Clavesana, il territorio di Porto Maurizio fu assegnato ai benedettini, che diedero impulso a quelle compagnie commerciali dalle quali doveva avere inizio la vita comunale. E col comune sorse la Repubblica di San Maurizio che incorporava i tre terzieri di San Maurizio (Porto Maurizio), San Tommaso (Dolcedo), San Giorgio (Torrazza). Nel 1276 fra la repubblica di Genova (che dal 1184 aveva fatto ripetuti, non sempre sfortunati, tentativi per imporsi alla repubblica) e Porto Maurizio intervenne un accordo per il quale la città diventava capoluogo del vicariato della Liguria occidentale: il vicario non doveva però avere ingerenza alcuna nella vita interna del comune, del quale anzi avrebbe giurato gli statuti. S'inaugurò così un periodo assai florido per Porto Maurizio, i cui capitani marittimi commerciavano attivamente coi porti orientali (Caffa, Trebisonda, ecc.). Carlo Emanuele II duca di Savoia fece varî tentativi per avere Porto Maurizio, ma solo suo figlio Vittorio Amedeo riuscì ad occuparlo per breve tempo. Durante la campagna del 1745 il marchese di Castelar, comandante delle truppe franco-spagnole, si impadronì di Porto Maurizio, che, rioccupato dai Piemontesi nel 1746, venne poi restituito a Genova nel 1749. Nel 1797, creata la Repubblica Ligure, Porto Maurizio fu capoluogo della giurisdizione degli olivi; indi, riunito alla Francia (1805), sottoprefettura; ritornato alla Repubblica Ligure (1814), passò poi al Regno del Piemonte. Nel 1860 fu creato capoluogo di provincia.
Un centro abitato di nome Oneglio (forse derivato da una ricca piantagione di olmi) esisteva nell'alto Medioevo nella località oggi denominata Castelvecchio. Distrutto (935) dai Saraceni, gli abitanti fondarono in riva al mare un nuovo centro (cui diedero il nome dell'antica patria distrutta) che essi sottomisero al dominio della Chiesa. Feudo del vescovo di Albenga dal 1100, fu da questo ceduto (1298) ai Doria che lo governarono sino al 1576, quando Giovanni Girolamo Doria lo cedette per 41.000 scudi ad Emanuele Filiberto di Savoia. Preso dagli Spagnoli (1614), tornò ai Savoia nel 1617; conquistato da Genova (1625), tornò ai Savoia nel 1634. Ancora nel 1649 e nel 1672, Oneglia fu per breve tempo occupata rispettivamente da Spagnoli e Genovesi. Nel 1744 gli Spagnoli conquistarono la città, ma l'anno appresso ne furono cacciati dall'avvicinarsi di Carlo Emanuele. Bombardata e saccheggiata (1792) dai Francesi, fu da questi incorporata (1801) nella Repubblica Ligure. Nel 1814 passò definitivamente al Piemonte. Per il suo attaccamento alla casa Savoia, Oneglia fu da Carlo Alberto (1841) definita civitas fidelissima.
La provincia d'Imperia. - È il nome che con decreto del 21 ottobre 1923 ha assunto la vecchia provincia di Porto Maurizio. Il suo territorio, che confina con la Francia e con le provincie italiane di Cuneo e di Savona, abbraccia un'area di 1182,17 kmq. Esso è costituito da un tratto del versante tirrenico delle Alpi Marittime, che, scendendo ripide fin sul mare, determinano, fra il Capo Mortola e il Capo Cervo, una costa ove la striscia pianeggiante è limitatissima o addirittura mancante e solo si addentra un po' nell'interno in corrispondenza alla foce dei maggiori torrenti: vi si apre tutta una serie d'insenature separate da pittoreschi promontorî. Ben l'82% del territorio della provincia è sopra i 500 m.; superano i 2000 m. i monti Saccarello (m. 2200), Frontèe (2153), Pietravecchia (2040), Ceriana (2031), Grai (2014). I corsi d'acqua che dal crinale alpino scendono al mare non sono che torrenti, asciutti o quasi in estate: il solo di notevole importanza è il Roia, del quale è compreso nella provincia d'Imperia solo il corso inferiore; altri corsi d'acqua sono il Nervia, l'Argentina, l'Impero; inoltre è compreso nella provincia l'alto bacino del Centa e all'estremità NE. anche un lembo dell'alto bacino del Tanaro. La provincia d'Imperia è beneficiata da un clima dolcissimo: esso fa sì che nella striscia costiera e sui primi pendii delle colline possano crescere le palme e prosperare le colture degli agrumi (1290 q. nel 1931) e di altri alberi da frutta (peschi, albicocchi, ecc.), degli ortaggi e dei fiori. È questa la coltura caratteristica della provincia d'Imperia e dà un prodotto largamente esportato; si esercita specialmente nei dintorni di Bordighera, Ospedaletti, S. Remo e S. Stefano al Mare, e si spinge anche fin oltre i 300 m., se è possibile trovare l'acqua necessaria (la provincia d'Imperia molto soffre della penuria d'acqua): il suo valore lordo complessivo è stato nel 1931 di 288.883.000 lire correnti. Può ricordarsi qui che la provincia d'Imperia possiede, nel giardino di acclimatazione Hanbury al Capo Mortola, una rara e ricchissima collezione di piante indigene ed esotiche. La zona collinosa al disopra dei 200-300 m. è il dominio dell'olivo (la provincia d'Imperia dà oltre la metà dell'olio prodotto in Liguria e si distingue anche per l'ottima qualità del prodotto, che è stato di 39.020 hl. nel 1931) e della vite (nel 1931, 164.530 hl. di vino). Nella zona montuosa e in promiscuità con l'olivo e la vite si coltivano anche i cereali, i legumi, le piante da foraggio. Nelle zone più elevate lembi di boschi (castagni, faggi, pini, roveri, ecc.) si alternano a pascoli o a zone denudate. L'allevamento del bestiame non ha importanza molto notevole. Cosi pure le industrie (nel 1927 contavano 11.753 addetti, dei quali 4617 nel comune di Imperia), eccettuata però l'industria del forestiero, fiorentissima soprattutto in alcuni dei comuni costieri (S. Remo, Ventimiglia, Bordighera, Diano, ecc.), che sono stazioni climatiche molto ricercate dagli stranieri, i quali vi accorrono attirati dal clima dolcissimo e dalle splendide bellezze naturali. Numerosi anche gli istituti elioterapici. Va ricordato il grande impianto idroelettrico che sfrutta le acque del Roia: ha le sue centrali a Imperia, Bevera-Airole e S. Dalmazzo di Tenda (quest'ultima in provincia di Cuneo).
Nel 1921 la provincia d'Imperia contava 150.835 ab., saliti a 162.283 nel 1931 (popolazione legale solo 158.075; la popolazione presente è più numerosa per la presenza dei forestieri), 137,2 per kmq., densità molto inferiore a quella complessiva della Liguria (264): il suo valore è molto diverso nelle varie zone, massimo nella striscia costiera. I comuni sono 53 e 3 superano i 10.000 ab.: Imperia, S. Remo (31.607) e Ventimiglia (17.081); degli altri comuni solo Bordighera e Taggia hanno più di 5000 abitanti.
Bibl.: C. G. Ratti, Descrizione... delle due riviere dello Stato Ligure, XXX, Genova 1780, p. 24; G. Figari, Saggi cronologici della città di Porto Maurizio, Genova 1810; id., Cenni storici sulla città di Oneglia, Genova 1814; G. Casalis, Diz. geografico... degli Stati di S. M. il re di Sardegna, XIII, 1845; XV, 1847, G. M. Pira, Storia della città e principato di Oneglia degli indigeni abitanti fino al 1834, Genova 1847; L. Raineri, Storia di Porto Maurizio sino ai nostri giorni, Oneglia 1859; G. Doneaud, Storia dell'antica Comunità di Porto Maurizio, Oneglia 1875; D. Bortolotti, Viaggio in Liguria, Oneglia 1879; R. Andreoli, Oneglia avanti il dominio di Casa Savoia, Oneglia 1881; G. Strafforello, Le provincie di Genova e Porto Maurizio, Torino 1897; A. Gandolfo, Storia di Oneglia dalle origini alle relazioni con i Savoia, Oneglia 1906; F. Paoletti, Il duomo di Porto Maurizio, Porto Maurizio 1912; L. Gravina, Imperia e le sue valli, Albenga 1925; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I, Torino 1927.