RODRÍGUEZ GALVÁN, Ignacio
Poeta e drammaturgo messicano, nato a Tizayuca il 22 marzo 1816, morto all'Avana il 25 giugno 1842. Il R.G. introdusse il teatro romantico nella letteratura messicana, richiamandosi al patrimonio tradizionale e leggendario della sua terra e ispirandosi per primo a passioni, condizioni, stati d'animo particolari al tipo umano e storico della sua nazione. La morte prematura troncò le promesse ch'egli faceva sperare.
Nel 1838 apparve il suo primo dramma, Muñoz, visitador de México, la cui azione si svolge nei primi tempi della colonia, durante il regno di Filippo II: è una storia di tirannia e di rivolta, che si chiude tragicamente; l'assunto di El privado del Rey (1841) è consentaneo al precedente e anch'esso sviluppa lo stesso tipo drammatico. Questa sensibilità dolorosa e pessimistica delle azioni e delle vicende umane è tipica alla fantasia del R.G. e ispira il quadro spirituale della sua produzione narrativa, sia quella dei racconti in prosa, sia l'altra delle leyendas in versi, che costituiscono la migliore realtà del suo mondo lirico. In La visión de Moctezuma, lo scrittore trasporta l'antagonismo fra oppressori ed oppressi nel periodo anteriore alla colonizzazione, cioè tra gli Aztechi e gli Indiani; così nella Profecía de Guatimoc il poeta ha modo di presentare in forma di vaticinio e sulle labbra dell'ultimo imperatore azteco l'età dell'oppressione spagnola. In altri racconti, come in La hija del oidor o in Mora, ritorna il gusto drammatico per le passioni violente ed oscure, che soltanto la morte risolve, troncandole bruscamente. Altri racconti: Manolito el Pisaverde; La procesión; Tras un mal nos vienen muchos; un altro lavoro teatrale: Capilla, e inoltre paiecchie "leggende" in versi.