iene
Carnivori opportunisti
Generalmente considerate divoratrici di carogne, le iene sono animali assai opportunisti, capaci di uccidere direttamente le proprie vittime ma anche di sfruttare le risorse alimentari più varie. Vivono esclusivamente nelle regioni tropicali e temperate dell'Africa e dell'Asia. Possiedono grandi orecchie, poderose mascelle e un olfatto molto sviluppato, doti che le rendono cacciatrici abili e assai temute
La famiglia degli Ienidi appartiene all'ordine dei Carnivori e comprende quattro specie. Queste sono molto diverse tra loro e probabilmente rappresentano le superstiti di un contingente assai più ricco, vissuto a partire dal Miocene circa 20 milioni di anni fa. Durante il Pleistocene (2 milioni di anni fa), le iene erano diffuse anche in Europa, mentre oggi si trovano soltanto in Africa e nell'Asia meridionale. La iena macchiata (Crocuta crocuta) è la specie più comune e diffusa nelle savane africane; la iena bruna (Parahyaena brunnea) vive solo negli ambienti aridi dell'Africa australe; la iena striata (Hyaena hyaena) ha un areale assai vasto che si estende dalla regione sahariana all'India; il protele (Proteles cristatus) è una specie di piccola taglia, localizzata nelle savane aride dell'Africa tropicale.
Secondo la maggior parte degli zoologi, le iene sono un gruppo primitivo imparentato con i Viverridi e gli Erpestidi (genette e manguste); come questi hanno una tasca anale provvista di ghiandole odorifere per marcare il territorio. Una caratteristica peculiare delle iene, che rende inconfondibile il loro aspetto, è il profilo del dorso inclinato verso la coda, dovuto al fatto che le zampe anteriori sono più lunghe di quelle posteriori. Un'altra peculiarità della famiglia riguarda la forma degli organi genitali femminili che ricopia perfettamente quella dei genitali maschili, al punto che non si riesce facilmente a distinguere il sesso degli individui. Interessante è l'organizzazione sociale al femminile della iena macchiata, con femmine dominanti e più grosse dei maschi. Questi ultimi sono costretti ad abbandonare il gruppo quando raggiungono la maturità sessuale e conducono vita solitaria oppure si aggregano con altri maschi.
Le iene hanno grandi orecchie e un ottimo olfatto. Non sono veloci nella corsa ma, in compenso, possiedono mascelle larghe e potenti. I molari sono robusti, adatti per frantumare le ossa, ma anche i canini sono bene sviluppati e permettono loro di uccidere facilmente una preda. Per molto tempo le iene sono state ritenute 'spazzini': si pensava che il loro ruolo fosse sempre quello di attendere che i leoni avessero terminato il pasto per poi avventarsi sui resti della carogna.
Oggi sappiamo che non è sempre così. In molti casi, le iene uccidono una preda o la sottraggono a un ghepardo, ma questa può venire sottratta loro dai leoni. Altre volte, un gruppo di iene riesce a mettere in fuga un leone solitario rubandogli la preda, e così via, attraverso una catena di imprevedibili interferenze fra predatori. Molto spesso, le iene spiano le femmine di gazzelle o di altri ungulati che stanno per partorire e sottraggono loro il piccolo prima ancora che questo riesca a reggersi sulle gambe e fuggire. Altre volte, seguono un animale vecchio o morente e lo attaccano in gruppo per finirlo.
Diversamente dalle altre iene, il protele si nutre in gran parte di termiti e di altri insetti. Per questo motivo, possiede molari e premolari assai ridotti, e le mascelle sottili, non poderose come quelle della iena striata di cui sembra un'imitazione quasi perfetta in miniatura. Infatti, il colore del mantello del protele è giallo-bruno con strie verticali nere, esattamente come quello di una iena striata. La lunghezza totale del corpo, dalla punta del muso all'apice della coda, supera di poco il metro. Il protele conduce vita solitaria, probabilmente a causa della sua dieta specializzata che non richiede collaborazione ma, al contrario, spinge a evitare la concorrenza. Solo durante l'allevamento dei piccoli, più femmine possono stabilirsi in una tana collettiva e nutrirli insieme. Ogni femmina rigurgita il cibo e lo mette a disposizione di tutti i cuccioli, indipendentemente dal fatto che si tratti dei propri figli.