GUARESCHI, Icilio
Nacque a San Secondo Parmense il 24 dic. 1847 da Giacinto e Teresa Scaramuzza, in una famiglia che esercitava la professione farmaceutica da ben quattro secoli. Studente del ginnasio liceo di Parma, dove ebbe per compagno e amico il futuro orientalista I. Pizzi, prima del termine del corso si arruolò volontario nell'esercito allo scoppio della guerra del 1866. Partecipò alla presa di Borgoforte e tornò dalla breve campagna con i gradi di sergente. Concluso il liceo, fu spinto dalla morte del fratello maggiore, titolare della farmacia di famiglia, a iscriversi alla scuola di farmacia dell'Università di Bologna. Dopo aver conseguito il diploma nel 1870, grazie al miglioramento delle condizioni economiche della famiglia si iscrisse alla facoltà di scienze naturali di Firenze, ove frequentò il laboratorio di H. Schiff. Si trasferì poi (1871) all'Università di Pisa dove si laureò nello stesso anno.
Tornato a Bologna, ricevette l'incarico di chimica analitica nell'Università cittadina e nel 1873 ottenne, in seguito a concorso, la cattedra di chimica presso l'istituto tecnico di Livorno.
Nel 1876 vinse la cattedra di chimica farmaceutica dell'Università di Siena e nel dicembre 1879 conseguì la cattedra di chimica farmaceutica e tossicologica dell'Università di Torino.
Il G. effettuò dapprima alcune ricerche di chimica organica su sostanze naturali. La sua prima ricerca di ampio respiro fu avviata a Siena e proseguita a Torino: fra il 1877 e il 1888 il G. pubblicò una decina di note sui derivati del naftalene. Il punto più alto e sistematico fu raggiunto con la pubblicazione di una lunga memoria sulla più prestigiosa rivista chimica tedesca (Ueber die Derivate des Naphtalins, in Justus Liebig's Annalen der Chemie, 1883, vol. CCXXII, pp. 262-300). Ma le ricerche chimiche del G. eccelsero in quello che allora era il campo privilegiato della chimica organica italiana: la scoperta e lo sviluppo di nuove reazioni di sintesi. Il G. è uno dei pochissimi italiani ad aver visto il proprio nome legato a una classe di reazioni; esse sono dette appunto reazioni di Guareschi e permettono di sintetizzare numerosi composti eterociclici. Dal 1891 al 1911 il G. diede alle stampe sedici lavori su questo tema; fra essi il riferimento classico riguarda la ciclizzazione dei composti piridinici (Sintesi di composti piridinici dagli eteri chetonici coll'etere cianacetico in presenza dell'ammoniaca e delle ammine, in Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino, s. 2, 1896, vol. XLVI, pp. 1-30). Molte altre reazioni furono studiate dal G.; vanno ricordate l'elegante sintesi della triacetoammina da forone e ammoniaca (1894; la reazione fu applicata industrialmente in Germania per la produzione di medicinali), e la trasformazione con idrogeno nascente delle ammidi in alcoli (1904).
Nei settori più strettamente connessi al suo specifico ruolo accademico il G. fece numerose ricerche di chimica tossicologica, farmaceutica e fisiologica. Quelle sulle ptomaine, in parte condotte con A. Mosso (1882 e 1883), riprendevano un tema caro a F. Selmi, uno dei suoi maestri; il G. lo approfondì in una grande monografia sugli alcaloidi (Introduzione allo studio degli alcaloidi, con speciale riguardo agli alcaloidi vegetali ed alle ptomaine, Torino 1892). L'opera, che fu tradotta in tedesco, uscì nello stesso anno in cui il G. e sei altri scienziati (fra cui J. Moleschott e D. Vitali) portavano a compimento la prima Farmacopea ufficiale del Regno d'Italia. Il fatto che erano trascorsi più di trenta anni dall'Unità è indicativo della lentezza con cui si andarono unificando le strutture professionali e tecniche del paese.
Collaboratore fin dal 1871 dell'Enciclopedia di chimica scientifica e industriale diretta da F. Selmi, nel 1884 il G. lanciava con la torinese UTET l'iniziativa di un Supplemento annuale all'Enciclopedia di chimica, con monografie sui temi più vari della chimica pura e applicata. Con diversi titoli la serie durò fino alla morte del G. per un totale di 34 volumi di circa 500 pagine ciascuno, ed ebbe ampia diffusione anche all'estero, in particolare in Francia, in Spagna e in America Latina. Inoltre nel 1883 con P. Albertoni fondò la Rivista di chimica medica e farmaceutica (stampata prima a Torino per i tipi della UTET e poi, dal 1885, a Milano per i tipi dei fratelli Rechiedei), interrompendo la collaborazione nel 1897, anno in cui furono pubblicati a Torino i tre volumi del Commentario della Farmacopea italiana, steso con altri sei colleghi, coronamento indispensabile della Farmacopea ufficiale. Nel 1898, infine, la UTET iniziava la pubblicazione, sotto la direzione del G., della Nuova Enciclopedia di chimica scientifica, tecnologica e industriale. Giunta al decimo volume al momento della morte del G., l'edizione dell'Enciclopedia fu portata a compimento dal genero F. Garelli.
Interessato alla storia della ricerca chimica, il G., inoltre, sotto il titolo generale di Storia della chimica, pubblicò sul suo Supplemento una lunga serie di contributi, in generale molto ampi, fra cui vanno citati i tre saggi su La chimica in Italia dal 1750 al 1800 (pubblicati fra il 1908 e il 1911) e, in particolare, un memorabile saggio su A.-L. Lavoisier (Lavoisier, sua vita e sue opere, in Supplemento annuale all'Enciclopedia di chimica, XIX [1902-03], pp. 307-460). Scrisse anche numerose biografie di scienziati, importanti come M. Melloni e M. Berthelot, o minori come G. Usiglio e L.F. Marsigli, pubblicate nelle Memorie dell'Accademia torinese.
All'inizio del 1904 fu incaricato dal ministro della Pubblica Istruzione V.E. Orlando del recupero del materiale bibliografico della Biblioteca nazionale di Torino, danneggiato dall'incendio sviluppatosi nella notte del 25 gennaio. Delle tecniche in gran parte innovative usate nell'opera di restauro dette notizie nel saggio Osservazioni ed esperienze sul recupero e sul restauro dei codici danneggiati dall'incendio della Biblioteca nazionale di Torino, in Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino, s. 2, LIV (1904), pp. 423-458.
Nel 1912 rivendicò la priorità dei suoi studi sulla colorazione blu-violetta impartita dal bromo alla fucsina decolorata, messa in dubbio da alcuni scienziati francesi (Altre osservazioni sulle nuove reazioni caratteristiche e sensibilissime del bromo, in Atti della R. Accademia delle scienze di Torino, XLVIII [1912], pp. 4-14).
Contrario all'entrata in guerra dell'Italia, si impegnò, comunque, in ricerche utili all'impegno bellico del paese: studiò l'uso della calce sodata nelle maschere antigas, le tecniche di miglioramento della produzione agricola, i problemi pressanti dell'alimentazione. Il lavoro eccessivo minò la sua pur robusta costituzione. Colto da malore a Torino nel laboratorio di corso Raffaello, morì pochi giorni dopo, nella notte del 20 giugno 1918.
Scienziato di livello europeo, intellettuale laico rigoroso e di immensa cultura, il carattere estremamente severo e l'isolamento dai centri di potere accademico gli impedirono di costituire una scuola che radicasse nella sua città di adozione gli interessi di ricerca che avevano animato la sua opera poderosa. Il G. fu membro delle principali istituzioni scientifiche della città: dall'Accademia delle scienze all'Accademia di medicina, all'Accademia di agricoltura; fu però nell'Associazione chimica industriale che poté partecipare più direttamente alla costruzione di quei rapporti fra scienza e industria così indispensabili allo sviluppo del paese. Socio fin dalla fondazione (1899), membro del consiglio direttivo, nel 1911 fu presidente del comitato organizzatore del II Convegno nazionale di chimica applicata, che riunì a Torino, in occasione del cinquantenario dell'Unità, scienziati, tecnici e imprenditori di tutta Italia.
Sposò in prime nozze Annetta Dassù, da cui ebbe la figlia Maria, e in seconde nozze Annetta Pigorini, da cui ebbe Giacinto, Paolina e Pietro.
Fonti e Bibl.: Presso l'Archivio storico dell'Università di Torino sono conservati documenti relativi all'attività accademica del G. e alle vicende legate all'Istituto di chimica farmaceutica e tossicologica. Nella biblioteca di questo stesso Istituto, intitolata al G., sono ordinate e custodite tutte le opere di carattere storico, mentre numerosissimi libri conservano annotazioni e commenti autografi.
Le onoranze al chiarissimo prof. G. per il 25° anniversario del suo insegnamento nella R. Università di Torino (anonimo), in Giornale di farmacia, LIII (1904), pp. 548-552; Al prof. I. G. in occasione del XXV anniversario di insegnamento nella R. Università di Torino, Torino 1905 (oltre a discorsi di circostanza, contiene un'affettuosa testimonianza di I. Pizzi e il Discorso autobiografico del G.); [G. Issoglio], I. G., in L'Industria chimica mineraria e metallurgica, 10 luglio 1918, pp. 97 s.; G.L. Pomba, Premessa a I. Guareschi, Del vero e del falso, Roma 1918, pp. 3-7; L. Mascarelli, I. G., in Annuario della R. Università di Torino, 1919-20, pp. 279-285; G. Ponzio, I. G., in Atti della R. Accademia delle scienze di Torino, LV (1919-20), pp. 650-655; F. Garelli, I. G., in Annali della R. Accademia di agricoltura di Torino, LXII (1920), pp. 93-128 (con bibliografia curata dal figlio Giacinto); O. Mattirolo, I. G., in Giornale della R. Accademia di medicina di Torino, LXI (1920), estratto; R. Nasini, I. G. come storico della chimica, in Atti della Società italiana per il progresso delle scienze, X (1920), pp. 478-488 (con bibliografia dei lavori storici, curata da A. Mieli, incompleta e con qualche errore); Il ricordo al prof.I. G. ed ai suoiallievi caduti in guerra, a cura di G. Issoglio, Torino [1922] (contiene i discorsi tenuti il 10 maggio 1922 in occasione dello scoprimento del busto del G. nell'aula magna dell'Istituto di chimica farmaceutica); F. Garelli, I. G., in Nuova Enc. di chimica, XIII, 2, Torino 1927, pp. XIII-XXXVI (riproduce con poche varianti la commemorazione del 1920); A.E. Vitolo, I. G. storico della chimica, in Il Farmacista, 1948, vol. II, n. 5, estratto (con bibliografia completa delle opere storiche); J. Weyer, Chemiegeschichtsschreibung von Wiegleg (1790) bis Partington (1970), Hildesheim 1974, pp. 160, 236; Diz. storico biogr. dei farmacisti italiani, a cura di G. Maggioni - C. Masino - A. Russo, Torino 1984, pp. 72 s.; P. Antoniotti - L. Cerruti - M. Rei, I chimici italiani nel contesto europeo, 1870-1900, in La scienza accademica nell'Italia post-unitaria, a cura di V. Ancarani, Milano 1989, pp. 169, 172 s.; P. Bensi, I. G. tra storia della chimica e storia dell'arte, in Atti del IV Convegno nazionale di storia e fondamenti della chimica, Venezia… 1991, a cura di G. Michelon, in Rendiconti della Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, s. 5, 1992, vol. XVI, parte II, pp. 255-264.