Ecclesiastico (Roma 1270 circa - Avignone 1341), fu canonico vaticano. Da Bonifacio VIII fu creato cardinale diacono di S. Giorgio in Velabro (1295). Uomo colto e di gusto, commissionò a Giotto la famosa Navicella nell'atrio di S. Pietro e il trittico per l'altare maggiore (Pinacoteca Vaticana) e raccolse intorno a sé un gruppo di squisiti miniatori. Seguì il papato ad Avignone, esercitando qualche influenza su Clemente V senza riuscire peraltro a indurre il papa a ritornare a Roma. Dopo un vano tentativo di porre pace fra gli Angioini e Arrigo VII, visse gli ultimi anni della sua vita alieno dalla grande politica. Scrisse l'Opus metricum, biografia di Celestino V, di notevole importanza storica, ma in stile oscuro e complicato, e il Liber de centesimo anno sive de Iubileo, che racconta le vicende del primo giubileo (1300). Scrisse anche di liturgia.