IACCO ("Ιακχος, Iacchus)
Divinità greca, terzo componente della triade venerata nella religione eleusina, dopo Demetra e Core. Ancora ignoto all'autore degl'Inni Omerici, I. compare per la prima volta in Erodoto come un genio benefico della processione eleusinia del 19 boedromione (v. eleusi). Più tardi, specie dopo che I. fu salito a grande importanza per il suo intervento alla vittoria di Salamina, il mito andò via via fissando i tratti della nuova divinità: lo si considerò come un'ipostasi di Dioniso (v.), un Dioniso giovane, o come il compagno di Demetra o di Core. Strabone (X, 3,10) ne dà questa definizione: "I Greci chiamano Iacco Dioniso e il condottiero dei misteri (ὁ ἀρχηγέτης τῶν μυστηρίων), il genio di Demetra". E tale dobbiamo in realtà ritenerlo: una minore divinità del ciclo di questa dea (Foucart).
Non pare che avesse un posto determinato nel culto di Eleusi né nei riti dell'iniziazione; come non aveva un tempio suo proprio nella città dei misteri, dove era piuttosto ricevuto come un ospite straniero. Alcuni ritengono perciò che esso non fosse, in origine, che la personificazione del grido di giubilo con cui si salutavano le due dee eleusine (ἴακχε, ἴακχε).
Durante le feste eleusine del 19 boedromione, il sacro corteo (πομμή), movendo dall'agorà, andava a prendere l'immagine di I., venerata in un santuario ateniese, probabilmente nello Iaccheion del Ceramico dove, secondo Pausania (I, 2,4) si trovava anche un gruppo delle tre divinità eleusine, di mano di Prassitele il Vecchio. Di qui l'immagine del dio, fra danze e canti, veniva portata, lungo la via sacra, ad Eleusi, dove la processione arrivava sul far della sera ed era accolta allume di fiaccole. I misti pregavano allora I., il duce della processione, che, quale astro notturno, li guidasse alla sacra festa che doveva svolgersi sulle rive della baia eleusinia, dove l'eco dei monti ripeteva tosto i canti degl'iniziandi e le onde del mare riflettevano le luci di miriadi di torce. La festa durava tutta la notte e il giorno successivo (20 boedr.), che veniva appunto designato come "giorno di Iacco". Il successivo 21 cominciavano le vere e proprie Eleusinie (v.).
Non possediamo alcun monumento che possa riguardarsi con certezza come rappresentazione di questa divinità.
Bibl.: C. A. Lobeck, Aglaophamus, Königsberg 1829, p. 821 segg.; A. Mommsen, Heortologie, Lipsia 1864, p. 226 segg.; Neuber, Jackhos und seine Bedeutung besonders in den Eleus. Geheinnissen, Progr. Komotau 1868, p. 21 segg.; P. Foucart, Recherches sur l'origine et la nature des Mystères d'Éléusis, in Mèmoires de l'Acad. des Inscript. et Belles-Lettres, XXXV (1895), p. 81 seg. (cfr. Les Mystères d'Éléusis, Parigi 1914, passim); L. Preller-C. Robert, Griech. Mythologie, 4ª ed., Berlino 1894, p. 792 segg.; O. Gruppe, Griech. Mythologie und Religionsgesch, Monaco 1906, p. 50 segg. e passim; E. Pottier, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, III, p. 369 segg.; O. Höfer, in Roscher, Lexicon d. griech. und röm. Mythologie, II, col. i segg.; O. Kern, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, col. 613 seg.