Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La complessa vicenda che fa rinascere la Lotaringia, sotto le nuove vesti del ducato di Borgogna, nel cuore dell’Europa del XIV-XV secolo trova la sua accelerazione nel corso dei due secoli precedenti. I fattori essenziali di questo processo possono essere individuati nella permanenza alla guida del ducato di un saldo ramo della dinastia capetingia, che nel 1361, quando si estingue, trova un’efficace sostituzione in Filippo l’Ardito della dinastia dei Valois. Le Fiandre e i Paesi Bassi, invece, vedono un progressivo indebolimento delle loro dinastie e l’emergere di rilevanti esperienze comunali, di città-stato che rivendicano le proprie libertà e difendono i propri interessi commerciali e produttivi.
Per buona parte del XII secolo la contea di Fiandra svolge un importante ruolo sul piano internazionale, sia intervenendo alle crociateche partecipando alle lotte di Reconquista contro i Mori in Portogallo e Spagna. Il suo territorio si estende a est sulla Fiandra imperiale e a ovest su Lilla, Douai, e Arras. La contea è sotto la guida di Teodorico d’Alsazia (1100-1168) e del figlio Filippo, che governano una regione dalle fondamenta economiche cospicue per via della sua poderosa economia mercantile, legata all’importazione di panni di lana inglesi e spagnoli e allo sviluppo di un’importante industria tessile in centri come Ypres, Gand, Bruges e le sopraccitate Arras e Douai.
Quando Filippo muore senza eredi, per impedire che la contea finisca in possesso di Filippo Augusto re di Francia, viene designato come successore il cognato Baldovino, conte di Hainaut, che riunisce sotto il suo dominio le due contee, trasmettendole tre anni dopo al figlio Baldovino IX. Il prestigio e la forza del principato territoriale sono confermati dal ruolo che il suo signore svolge nella storia d’Europa: prende parte alla quarta crociata, che per volontà dei Veneziani raggiunge e conquista l’impero di Bisanzio, trasformandolo in Impero latino di Costantinopoli, alla cui guida è posto proprio Baldovino di Fiandra. Quando l’imperatore muore, la sua erede nella contea è la figlia Giovanna di Costantinopoli (1199 ca.-1244) la quale, sotto ispirazione del sovrano francese, sposa Ferdinando di Portogallo (1188-1233). Questi cambia l’indirizzo politico della contea e si allea con il sovrano inglese Giovanni Senzaterra e con l’imperatore Ottone IV contro la Francia, di cui la contea di Fiandra è vassalla feudale. Nella battaglia di Bouvines Filippo Augusto sconfigge i suoi avversari e fa prigioniero lo stesso Ferdinando. Giovanna viene tuttavia mantenuta alla guida della contea e alla sua morte le succede la sorella Margherita di Costantinopoli. I due matrimoni di costei pongono le premesse di una nuova divisione tra Fiandra e Hainaut, assegnate dalla mediazione del re di Francia Luigi IX rispettivamente ai Dampierre e ai D’Avesnes.
Le complesse vicende delle successioni dinastiche alla guida delle due contee hanno rilievo molto minore rispetto al ruolo ormai svolto nelle Fiandre dalle città industriali e mercantili, che costituiscono uno dei grandi poli della ricchezza produttiva europea. Al loro interno la stratificazione sociale è divenuta complessa e, come nei Comuni italiani coevi, prende avvio una decisa dialettica sociale, che comunque non ne indebolisce affatto il ruolo politico. Lo testimonia quanto si verifica tra il 1301 e il 1382, quando, come conseguenza della debolezza dei conti di Fiandra, il re di Francia Filippo il Bello unisce la contea al regno, scontrandosi con la dura reazione delle milizie cittadine fiamminghe, che nella battaglia di Courtrai sconfiggono la cavalleria francese (luglio 1302).
Riacquistato il ruolo di vassallo della Francia, le Fiandre non si fanno coinvolgere nella lunga guerra tra la Francia e l’Inghilterra, poiché quest’ultima è l’indispensabile fornitrice della lana su cui si regge la potenza economica fiamminga. Da qui ripetute rivolte delle città fiamminghe: Gand, in particolare, si ribella nel 1337 e nel 1379. Per opera di Jacob van Artevelde viene istituita una repubblica fiamminga che dura fino alla morte della sua guida politica (1345). L’ultimo dei deboli conti di Fiandre è Luigi di Mâle (1330-1384), che solo grazie all’aiuto di un esercito francese riesce ad avere la meglio sulla seconda ribellione di Gand, nella battaglia di Rozebecke (novembre 1382). A causa della successione di Margherita, che ha sposato Filippo l’Ardito, duca di Borgogna, le Fiandre entrano a far parte della nuova e possente struttura statale (1384).
In seguito ai trattati di Mersen (870) e di Verdun-Ribemont (879), mentre la Fiandra diviene vassalla del re di Francia, la Lotaringia, che si estende dalla foce della Schelda fino alla Svizzera, lo diviene della Germania. Alla metà del X secolo essa risulta divisa tra l’alta Lotaringia o Lorena, e bassa Lotaringia o Lothier (il cui territorio coincide con l’attuale Belgio).
Nel corso dei secoli XI-XII questa regione si frantuma in una quarantina di piccole signorie feudali, tra le quali le più importanti sono i ducati di Brabante, Limburgo, Lussemburgo, le contee di Hainaut e Namur, la signoria di Malines, il vescovato di Liegi. Proprio questa estrema frantumazione feudale favorisce lo sviluppo delle città e della loro ampia capacità di autogoverno. Nel corso del Duecento, con la battaglia di Worringen (1288), il Brabante si impadronisce del Limburgo in seguito all’estinzione della dinastia che reggeva quest’ultimo ducato. Il processo di avvicinamento e assimilazione tra le strutture politiche eredi del Lothier e quelle che si trovano all’interno delle Fiandre si evidenzia con il patto del 1339, che senza costituire alcuna forma di nuova organizzazione statale stabilisce vincoli di buon vicinato, sull’esempio dei cantoni svizzeri, tra le Fiandre, il Brabante-Limburgo e l’Hainaut.
Con la dissoluzione dell’Impero carolingio il territorio occupato dai Burgundi forma, alla fine del IX secolo, il ducato di Borgogna, compreso fra il Rodano, il Giura e il Reno (877); a sud di questa formazione la catena del Giura forma, a sua volta, due altri ducati chiamati Alta e Bassa Borgogna, che costituiscono a lungo il Regno di Arles, fino a quando nel 1347 non viene annesso all’impero. Il ducato di Borgogna, dopo essere stato retto da un duca carolingio, Riccardo il Giustiziere, all’inizio dell’XI secolo passa ai Capetingi, che, pur con qualche interruzione, lo mantengono fino al 1361, anno in cui si estingue la dinastia con Enrico di Rouvres. Il ducato torna allora alla corona francese, che dal 1328 è passata ai Valois.
È Giovanni II il Buono (1319-1364) che torna a riconoscere autonomia feudale alla Borgogna, investendone il figlio Filippo l’Ardito, che nel 1384, in seguito al matrimonio con Margherita (1350-1405) duchessa delle Fiandre (1369), acquisisce queste ultime, l’Artois e la Franca Contea. La sua politica interna risulta particolarmente efficace per garantire la progressiva pacificazione delle nuove acquisizioni. Con la pace di Tournai (1385) ristabilisce i rapporti tra il principe e la città di Gand, alla quale riconosce le tradizionali autonomie. Inoltre fa sposare il figlio con l’erede della contea di Hainaut, preparando un legame organico con questa parte del mondo lotaringico.