HYBLAIA (῾Υβλαία ϑεός)
Divinità infera che ricevette particolare culto a Hybla Gereatis, centro siculo probabilmente identificabile con l'odierna Paternò, presso Catania.
Qui sorgeva un suo santuario al quale, in via ipotetica, potrebbero essere riferiti gli avanzi architettonici (450-400 a. C.) trovati sul posto. Il culto di H., almeno per l'età documentata nelle nostre fonti, mostra forti influssi greci; imperniato su responsi di tipo oracolare e sulla interpretazione di sogni e visioni, esso era amministrato da un gruppo di sacerdoti cui ricorrevano tanto i locali quanto i coloni greci delle città vicine. Che gli abitanti di Hybla Gereatis fossero particolarmente vicini al mondo ellenico è provato, poi, per altra via, dal fatto che essi sono gli unici Siculi ricordati per aver dedicato un ex voto a Zeus ad Olimpia (Paus., v, 23, 6).
Di tradizione iconografica greca è l'unica rappresentazione figurata di H. che ci sia pervenuta: si tratta del tipo di una moneta bronzea coniata alla fine del III sec. a. C. ad Hybla Magna, altro centro siculo nei pressi di Megara Hyblea. In questo tipo monetale compare la testa velata di H. e su di essa un modios; vicino, un'ape.
Bibl.: W. H. Stoll-Drexler, in Roscher, I, 2, c. 2767; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, pp. 147-148 (dove Hybla Magna viene confusa ed identificata con la Gereatis); Catalogue of the Greek Coins in the British Museum: Sicily, pp. 84-85, nn. 2-3; T. J. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford 1948, pp. 130-132, 144-145, 176; L. Pareti, Sicilia Antica, Palermo 1959, p. 364 e nota 411.