HÖNIR
. Divinità della mitologia germanica, la cui origine e il cui significato sono tuttavia oscuri.
H. si presenta in momenti importanti e decisivi del mito settentrionale, come compagno del dio supremo Odino o anche di Loki: fa parte della trinità a cui è attribuita la creazione della prima coppia umana, ed è anzi quello che ai due alberi trovati sulla riva del mare conferisce l'anima. Per lo più, però, appare come un essere di ottusa intelligenza, una comparsa muta e inattiva. Dopo la guerra dei Wani con gli Asi, è da questi dato in ostaggio ai Wani in cambio di Freyr, ma con il saggio e arguto Mimir. Nel consesso dei Wani egli prende bensì il posto di capo, ma nell'assenza di Mimir non sa dar consiglio o aiuto: onde lo sdegno dei Wani, convinti di essere stati ingannati nel cambio. Dopo la fine del mondo (v. crepuscolo degli dei), è uno dei pochi che risorgono nel nuovo paradiso.
In H. taluno ravvisò una derivazione di Odino e, traendone il nome da un ipotetico verbo hanan affine al lat. canere, lo spiegò con "cantore, poeta" e, quindi, originario epiteto del dio supremo; altri lo considerarono un dio marino, altri lo fecero simbolo della nube, compagna del turbine personificato da Odino. Il fatto che H. è proprio esclusivamente della mitologia nordica e che la sua figura è connessa con il mito della creazione e della fine del mondo, cioè con idee importate, nelle linee generali, dalla cosmogonia ed escatologia bibliche, rende probabile l'ipotesi ch'esso pure sia di origine straniera e libera creazione degli Scaldi (E. H. Meyer cercò di dimostrare la sua derivazione da Enoch come quella di Lodur da Elia); ma finora nessuna delle interpretazioni proposte si può ritenere sicura.