Hunter, Holly
Attrice cinematografica statunitense, nata a Conyers (Georgia) il 20 marzo 1958. Tra le attrici più interessanti degli anni Ottanta e Novanta, ha riscosso grande successo e popolarità con il film The piano (1993; Lezioni di piano) di Jane Campion, grazie al quale ha vinto il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes nel 1993 e l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1994, portando sullo schermo una figura di donna che unisce alla ricchezza di emozioni del suo mondo interiore la piena consapevolezza della propria sessualità. Interprete di finissimo talento, raffinata e sensibile, in grado di passare con estrema facilità dal registro drammatico a quello comico, lascia affiorare in ogni ruolo una personalità spiccata che sprigiona energia e dinamismo, riuscendo a modificare e persino stravolgere i lineamenti regolari del viso per impadronirsi anche fisicamente dei diversi personaggi che è chiamata a raffigurare.Ultima di sette figli, crebbe nella fattoria di famiglia che si trovava vicino a Conyers, mostrando sin da piccola una predisposizione per le arti che la indusse a seguire lezioni di pianoforte e di danza. Nel 1976, incoraggiata dai genitori, entrò al Carnegie Mellon Institute di Pittsburgh per studiare recitazione e, ottenuto il diploma, nel 1980 si trasferì a New York dove conobbe il produttore Harvey Weinstein che le affidò il suo primo breve ruolo cinematografico (una sola battuta) nel film horror The burning (1981) di Tony Maylam. Contemporaneamente iniziò a lavorare con alcune compagnie teatrali a Broadway, recitando in diverse produzioni di Beth Henley, e in televisione.La sua prima interpretazione importante nel cinema è stata quella dell'agente di polizia Ed nella commedia surreale Raising Arizona (1987; Arizona junior) di Joel Coen, in cui dà vita, al fianco di un eccentrico Nicolas Cage, a una coppia di svitati che, spinti dal desiderio di avere un figlio, rapiscono uno dei cinque gemelli di un ricco commerciante di mobili, in un crescendo di situazioni divertenti e paradossali. Dello stesso anno è la commedia ambientata nel mondo del giornalismo televisivo Broadcast news (Dentro la notizia) di James L. Brooks, con la quale la H., nella parte di Jane, ragazza in carriera incerta tra l'amore di due uomini, ha ottenuto la prima nomination all'Oscar. In Always (1989; Always ‒ Per sempre) diretto da Steven Spielberg, remake di A guy named Joe (1943) di Victor Fleming, vive invece una delicata storia d'amore interpretando Dorinda, la fidanzata di un pilota morto nell'esplosione del suo aereo e tornato sulla terra sotto forma di angelo custode per proteggerla. Ha ripreso successivamente un personaggio già interpretato sui palcoscenici di Broadway, quello di Miss Firecracker, nell'omonimo film (1989; Regina senza corona) di Thomas Schlamme in cui risulta notevole soprattutto il suo numero di danza. Nel 1993 ha ottenuto un'altra nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista per il ruolo della segretaria Tammy nel thriller The firm (Il socio) di Sydney Pollack, con Tom Cruise. Ma è stato con The piano che la H. ha potuto mostrare tutto il suo talento nel delineare, in questa storia ambientata nel 19° sec., il drammatico ruolo della scozzese Ada, muta sin da bambina, che, giunta in Nuova Zelanda con la figlia Flora e il suo 'prezioso' pianoforte per vivere con un colono sposato per procura, gretto e incapace di comprendere il suo amore per la musica, scoprirà modi diversi di comunicare e di aprirsi, con rinnovato slancio, alla vita e all'amore.Interessanti, e spesso originali, i successivi film dei quali è stata la principale interprete, come Copycat (1995; Copycat ‒ Omicidi in serie) di Jon Amiel, nel ruolo dell'agente di polizia M.J. Monahan; Home for the holidays (1995; A casa per le vacanze) di Jodie Foster, in cui è Claudia, che torna in famiglia per il giorno del Ringraziamento scatenando tensioni e incomprensioni; l'oscuro e inquietante Crash (1996) di David Cronenberg, ove impersona la dottoressa Helen che in un incidente automobilistico perde il marito e si lascia coinvolgere in un complesso scambio tra coppie dominate dall'erotica ossessione degli incidenti d'auto. Nella commedia del 1998 Living out loud (Kiss) dello sceneggiatore e regista Richard LaGravenese, è stata al fianco di Danny De Vito con il quale dà vita a una sfortunata coppia che costruisce un'amicizia scambiandosi confidenze sulle rispettive solitudini. In seguito ha recitato nel secondo episodio dell'intimista Things you can tell just by looking at her (2000; Le cose che so di lei) di Rodrigo García, incentrato su Rebecca, donna in carriera che riflette sulle sue scelte di vita. Ancora al 2000 risale la piccola parte dell'energica Penny, la moglie del galeotto McGill, interpretato da George Clooney, nell'Odissea moderna O brother, where art thou? (Fratello dove sei?) di Joel Coen.
J. Mathews, No Southern comfort, in "American film", December 1989; M. Elia, Holly Hunter: tout est dans l'expression, in "Séquences", avril 1994.