HILDESHEIM (A. T., 53-54-55)
Città del Hannover, capoluogo di distretto, sulla riva destra dell'Innerste, affiuente del fiume Leine (a sua volta tributario del Weser per mezzo dell'Aller) presso le pendici settentrionali della foresta di Hildesheim, che continua verso N. il Harz, 80 m. s. m., 30 km. SE. di Hannover. Sorella settentrionale di Norimberga, la città fiorì per la sua buona posizione commerciale su un'importante strada N.-S.; appartenne all'Ansa e s'arricchì soprattutto nei secoli XV e XVI. La sua pianta è piuttosto irregolare. La parte più antica, verso NE., a forma di graticola, ha per asse due lunghe vie dirette da N. a S. (Alms- e Osterstrasse), in comunicazione fra loro per mezzo di numerose piccole vie trasversali; a S. di questa è la città più recente, con strade che si tagliano ad angolo retto, avente per centro il Neustädter Markt; verso O. un terzo nucleo si è sviluppato ancora in epoca antica attorno al duomo. Restata alquanto in disparte, Hildesheim ha visto gran parte della sua importanza commerciale emigrare verso Hannover. L'industria è rivolta soprattutto a trasformare i prodotti agricoli del contado. Gli abitanti, che erano 29 mila nel 1885, erano, nel 1925, 58.041, per due terzi protestanti.
Monumenti. - Il duomo conserva la struttura della primitiva basilica romanica a tre navate e pianta cruciforme (1054-1079). Nella tarda età gotica le navate laterali furono ampliate per mezzo di cappelle; nel 1724-30 l'interno venne completamente rivestito di stucchi e pitture dal Rossi e dal Caminada, mentre il soffitto è opera del Bernardini la parte occidentale della chiesa, ricostruita nel 1841 in stile romanico, di antico conserva i soli matronei, dai capitelli classicheggianti. Risalgono al sec. XII il chiostro a due piani e la cappella di S. Lorenzo. Nel centro del pittoresco cortile con il roseto millenario s'innalza la cappella gotica di S. Anna (1321). Il duomo possiede alcune delle più importanti opere della scultura romanica tedesca, e precisamente: le gigantesche porte di bronzo dell'atrio occidentale, fuse nel 1015 da un maestro tedesco per la chiesa di S. Michele di Hildesheim e trasportate sin dal sec. XI nel duomo, con scene dell'Antico e Nuovo Testamento, mirabili per potenza e immediatezza d'espressione. Più perfetti tecnicamente e più ligi a tradizionali schemi compositivi, ma di minor vigore espressivo, sono i rilievi con scene della vita di Gesù svolgentisi a spirale intorno alla bronzea colonna di Cristo (alta 4 m.) nell'interno del duomo, forse eseguita nel 1020. In una delle cappelle laterali è il fonte battesimale, notevolissima opera di bronzo (circa 1250), la più ricca in questo genere del Medioevo germanico. Sono inoltre notevoli due lumiere del sec. XI; alcuni monumenti sepolcrali, e il magnifico e sontuoso tramezzo (1546), opera di Johann Beldensnyder da Münster. Sono opere importanti dell'età barocca le statue lignee sull'altare dell'Immacolata Concezione, di Paul Egell (1733). Il tesoro del duomo è ricchissimo di messali ed evangeliarî miniati dell'alto Medioevo e specialmente di lavori di metallo di stile romanico primitivo.
L'abbazia benedettina di San Michele, elevata (1010-36) dal vescovo Bernward è l'unica costruzione di ampie proporzioni, abbastanza ben conservata, dell'epoca ottoniana in Germania.
La sua basilica, a doppio coro e doppio transetto, aveva in origine sei torri; nell'interno, solenne e grandioso, fu usato per la prima volta il tipo di sostegno proprio alla Bassa Sassonia, cioè due colonne alternate con un pilastro. Particolarmente notevole la struttura delle braccia del transetto con quattro ordini di matronei perfettamente conservati nel braccio nord-occidentale, mentre furono ricostruiti nel braccio sud-occidentale durante l'ultimo restauro del 1910. Le braccia orientali del transetto conservano il solo pianoterra. Il coro orientale fu distrutto in gran parte nel 1650-80; quello occidentale, con la cripta, risale a una ricostruzione del 1186 e degl'inizî del sec. XIII. Il vescovo Adelag fece rifare nel 1186 anche le pareti del corpo centrale e i ricchi capitelli; solo i semplici capitelli a dado risalgono all'epoca di Bernward. La cosa più importante fra gli avanzi dell'antico arredamento è il cancello del coro settentrionale con figure in stucco di Maria e di 6 apostoli (circa 1200). Il soffitto della navata centrale ha ottime pitture (circa 1220). Nella cripta, il sepolcro di Bernward, ridipinto in età moderna, risale nelle parti essenziali alla fine del sec. XII. Rimangono due lati del chiostro a settentrione della chiesa. La maggior parte degli edifici conventuali sono del sec. XVIII.
La basilica di S. Godeardo fu elevata fra il 1133 e il 1172, con un doppio coro e transetto orientale e un deambulatorio di tipo francese intorno al coro orientale. Il timpano del portale meridionale, con mezze figure di Cristo, dei Ss. Godeardo ed Epifanio (1200), ricorda rilievi bizantini di avorio; l'interno è stato recentemente ridipinto. La collegiata di S. Maurizio sul Zierenberg, basilica a colonne del sec. XI, fu prolungata nel coro durante l'età gotica; e nel secolo XVIII decorata di stucchi. Il suo chiostro è della fine del sec. XIII. La chiesa barocca di S. Croce conserva nel transetto e nelle parti meridionali la struttura romanica della primitiva costruzione (sec. XI) e ha accanto l'antico chiostro in parte romanico in parte gotico. Sono inoltre da ricordare le chiese di S. Andrea (circa 1400), di S. Lamberto e della Maddalena.
I principali antichi edifici profani di Hildesheim si raccolgono quasi tutti intorno alla piazza del mercato, di cui un lato è occupato dal pittoresco palazzo comunale in stile gotico, purtroppo molto trasformato durante il sec. XIX. Un caratteristico coronamento rettangolare sormontato da quattro torri circolari in luogo di frontone conferisce un aspetto assai originale alla casa dei Templari (secoli XIV-XV). È del Rinascimento anche il Kaiserhaus (1586). Hildesheim è inoltre ricchissima di costmzioni di legname e muratura del sec. XVI, caratterizzate da un'esuberante decorazione e dal forte strapiombo di un piano sull'altro. Nel civico Römermuseum, pregevoli collezioni di arte medievale locale; nel museo Pelizan antichità egiziane, greche e romane. A Hildesheim fu rinvenuto un importante gruppo di argenterie ellenistiche e romane, ora al Museo di Berlino.
V. Tavv. CXIX e CXX.
Storia. - Ludovico il Pio (814-840) aveva fondato nel paese dei Sassoni, conquistato da suo padre, Carlo Magno, il vescovado di Hildesheim, il cui primo vescovo fu Guntar. Più tardi l'imperatore compensò il suo partigiano, l'arcivescovo Ebo di Reims, cacciato da Reims dal partito avverso fra l'845 e l'847, col vescovado di Hildesheim. Questo vescovado era suffraganeo dell'arcivescovo di Magonza; e fra i suoi vescovi più eminenti figura Bernward (993-1022), un sassone nobile, educato a Hildesheim da Thamgmar, che fu precettore dell'imperatore Ottone III e che visse interamente nello spirito dell'antichità romana, del quale sono esempî viventi i prodotti dell'arte di quei tempi di Hildesheim.
Nel 1249 Hildesheim ebbe i diritti di città, e da allora i cittadini furono spesso in discordia coi loro vescovi. In un celebre conflitto (1514-1523), quasi tutto il vescovado fu sottratto al duca Giovanni di Lauenburg dagli esecutori imperiali e unito al ducato di Brunswiek; ma nella guerra dei Trent'anni (1629-30) fu restituito da Tilly. Nel 1802 Hildesheim fu unita alla Prussia; nel 1807 al regno di Vestfalia, nel 1813 al Hannover e nel 1866 alla Prussia.
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