STEHR, Hermann
Poeta tedesco, nato ad Habelschwerdt in Slesia il 16 febbraio 1864. Divenuto nel 1885 maestro elementare, insegnò in diversi villaggi slesiani. Gli anni più decisivi della sua giovinezza li trascorse a Pohldorf (1889-1900) dove cercò nella solitudine la via verso la chiarezza e la verità. Nel 1911 abbandonò l'insegnamento e si ritirò a Warmbrunn, poi a Oberschreiberhau.
Nel 1898 pubblicò due novelle Auf Leben und Tod, elogiate da G. Hauptmann e nel 1899 Der Schindelmacher, potente raffigurazione poetica della vendetta di un "Re Lear rustico". A distanza di un anno seguì il romanzo Leonore Griebel, profondo studio dell'anima femminile e del problema matrimoniale. In questi racconti lo St. indaga e scompone la vita dell'anima fino nelle sue più segrete profondità, fino là dove matura il destino dell'uomo. Quest'anima, per lo St. non è altri che Dio stesso, è infinita come lui.
Alla novella fiabesca Das letzte Kind (1903) seguirono tre grandi romanzi, che rivelano tutta la maturità artistica del poeta (Der begrabene Gott, 1905; Drei Nächte, 1909; Der Heiligenhof, 1917). Dopo una continua lotta interna, una faticosa ascesa verso il bene e la luce, Maria Exner, l'eroina del primo romanzo, soggiace al proprio destino che la trascina inesorabile alla rovina. In Drei Nächte il maestro Faber trova attraverso le tenebre e il dubbio l'interiore libertà, cerca la via verso la suprema verità. All'ampiezza e alla profondità psicologica corrisponde nello St. uno stile variato e ricco, un ritmo linguistico che aderisce nel modo più completo al mondo spirituale di ogni singola opera e a quei paesaggi solo lievemente accennati quasi irreali, che lo St. predilige.
Bibl.: H. Wocke, H. St. und sein Werk, Berlino 122; H. St., sein Werk und seine Welt, opera collettiva, a cura di W. Meridies, Habelschwerdt 1924; W. Köhler, H. St., die Gesch. eines Lebens und seines Werkes, Schweidnitz 1927.