BOERHAAVE, Herman
Medico e scienziato, nato il 31 dicembre 1668 a Voorhout presso Leida, morto a Leida il 23 settembre 1738. Studiò dapprima teologia, ma per un suo giudizio su Spinoza fu sospettato di opinioni eterodosse, sicché si volse alla medicina e si occupò anche di botanica e chimica. Laureatosi nel 1693 a Harderwijk, con una tesi in cui insisteva sulla necessità di esaminare accuratamente gli ammalati, si stabilì a Leida come medico. Ivi cominciò a insegnare medicina sin dal 1701 e chimica dal 1703; fu nominato professore titolare di medicina nel 1709, incaricato dell'insegnamento della botanica poco dopo e nel 1718 ebbe anche la cattedra di chimica. Le sue cognizioni anatomiche si fondavano specialmente sulle sue estese letture, ma, d'altro canto, egli diede moltissimo peso all'osservazione degli ammalati e impartì un vero insegnamento clinico ai suoi allievi. Quantunque da principio egli avesse riconosciuto i meriti d'Ippocrate, già nella sua dissertazione De usu ratiocinii mechanici in medicina (Leida 1705) mostra d'inclinare verso le concezioni mediche correnti ai suoi tempi; in seguito creò addirittura un suo sistema, che voleva conciliare i dettami di Ippocrate coi principî della iatrochimica e della iatromeccanica. Tra l'altro egli ammise che le arterie mettessero capo ai vasi linfatici. Tuttavia, le sue Institutiones medicae (Leida 1708) e i suoi Aphorismi de cognoscendis et curandis morbis (Leida 1709) godettero per lungo tempo di grande reputazione, anche per la loro chiarezza e precisione. Negli altri campi della sua attività scientifica, meritano di essere ricordati i due Index plantarum (Leida 1710 e 1720) dell'orto botanico di Leida e gli Elementa chemiae (Parigi 1724), notevolissimi pel suo tempo.
Fatto segno, durante tutta la sua vita, ai più grandi onori, la sua fama visse ancora a lungo per merito dei suoi allievi, quali Haber e van Swieten.