ROUHANI, Hassan
Religioso e politico iraniano, nato a Sorkheh, nella regione di Semnan, il 12 novembre 1948. Dopo aver perfezionato gli studi giuridici all’estero, fu in esilio in Francia con Ruhollah Khomeini e fu poi tra i protagonisti della rivoluzione islamica del 1979. Per lungo tempo ai vertici della Repubblica, ha fatto parte dell’Assemblea degli esperti ed è stato segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale (1989-2005). Tra il 2003 e il 2005, in qualità di capo negoziatore iraniano per la questione nucleare, ha dialogato con gli ispettori dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), cercando di imprimere una svolta alla politica di chiusura del suo Paese.
Eletto alla presidenza della Repubblica nel giugno 2013, alla testa di uno schieramento riformatore moderato, si è battuto per far uscire l’Irān (v.) dall’isolamento internazionale, guidando il Paese verso la firma dello storico accordo sul nucleare con gli Stati Uniti e le maggiori potenze mondiali, siglato a Ginevra in forma preliminare all’inizio di aprile 2015 e poi ratificato il 14 luglio 2015 a Vienna.
Controverso veniva giudicato il suo operato in politica interna: alcune caute e circoscritte aperture verso le minoranze religiose e gli interventi contro un’interpretazione troppo rigida delle regole del decoro e dell’abbigliamento femminile in pubblico apparivano poca cosa rispetto al silenzio sulle violazioni dei diritti umani e sulle condizioni degradanti delle carceri, alla censura sulla stampa e agli arresti arbitrari degli attivisti dell’opposizione.