HOFFDING, Harald
Filosofo danese, nato a Copenaghen l'11 marzo 1843, e ivi morto il 2 luglio 1931. Libero docente dal 1871, fu dal 1883 al 1915 professore di filosofia nell'università di Copenaghen.
I suoi scritti principali sono: Psykologi (Copenaghen 1882; 9a ed. 1920; trad. tedesca, 6a ed., Lipsia 1922); Den menneskelige Tanke, dens Former og dens Opgaver (Il pensiero umano, le sue forme e i suoi compiti, Copenaghen 1910; trad. ted., Lipsia 1911; franc., Parigi 1911); Etik (Copenaghen 1887; 3a ed. 1905; trad. ted., 3a ed., Lipsia 1922); Den nyere Filosofis Historie (Storia della filosofia moderna, Copenaghen 1894-95; 3a ed. 1921; trad. ital., Torino 1913; ted., Lipsia 1896). Una esposizione generale del suo pensiero ha dato il H. nella Philosophie der Gegenwart in Selbstdarstellungen (IV, Lipsia 1923). Sotto il prevalente influsso dell'empirismo e dello psicologismo inglese e francese, ma non senza esperienza del pensiero germanico, il H. affrontò i massimi problemi della filosofia morale e religiosa, cercando di risolverli da un punto di vista empiristico, escludente ogni giustificazione metafisica. La parte più interessante di queste sue indagini è forse costituita dalle determinazioni storico-filosofiche di posizioni o fasi speculative tipiche: determinazioni a cui il H., buono storico della filosofia, era particolarmente adatto.
Bibl.: G. Schott, H. H. als Religionsphilosoph, Monaco 1913; J. de la Harpe, La religion comme conservation de la valeur dans ses rapports avec la philosophie générale de H. H., 1920; F. Papillon, Le problème religieux dans la philos. de H., 1920; V. Hansen, H. som Religionsfilosof, 1923.