Creutzfeldt, Hans Gerhard
Neurologo e psichiatra tedesco (Harburg, Amburgo, 1885 - Monaco di Baviera 1964). Lavorò presso l’Istituto di ricerca psichiatrica di Monaco e in seguito (1938) divenne direttore della divisione di psichiatria e neurologia dell’univ. di Kiel, di cui fu rettore dopo la Seconda guerra mondiale. Nel 1953 ritornò all’Istituto psichiatrico di Monaco. Studioso di anatomia clinica del sistema nervoso centrale, ha descritto una sindrome demenziale subacuta, dell’età giovanile e di quella presenile, caratterizzata da un imponente quadro lesionale. Questa sindrome è denominata malattia di C.-Jacob perché analoga alla pseudosclerosi descritta da Alfons Jacob (1884- 1931).
Il morbo di C.-Jacob è una rara malattia neurodegenerativa che, insieme alla sindrome di Gerstmann-Straussler-Scheiner e l’insonnia fatale familiare, fa parte delle encefalopatie spongiformi trasmissibili all’uomo, così chiamate per la presenza di vacuoli nei neuroni colpiti. Gli agenti eziologici di queste malattie neurodegenerative sono delle particelle proteiche infettive dette prioni.
Il morbo insorge con perdita della memoria, cambiamenti della personalità, allucinazioni, mioclonie, rigidità posturali, cecità occipitale e convulsioni. Il decorso è rapido con progressivo deterioramento della coscienza fino al coma e alla morte entro 3÷6 mesi dall’inizio dei sintomi.
La maggior parte dei casi insorge in modo sporadico. Il 20% dipende da mutazioni del gene che codifica la proteina prionica (PrPc) e che si trasmette con modalità autosomica dominante. Solo in rarissimi casi la trasmissione è causata da procedure medico-chirurgiche. I neuroni colpiti contengono la proteina prionica alterata, la PrPsc (dove sc sta per scrapie, «sfregamento»). Lo scrapie è la malattia prionica della pecora, in cui l’incordinazione motoria si accompagna a prurito intenso che costringe l’animale a sfregarsi contro gli steccati. Nelle forme sporadiche, per motivi non ancora noti, la proteina PrPc (dove c sta per cellulare), normalmente presente sulle membrane cellulari, modifica la sua struttura da α-elica in struttura a foglietti β, trasformandosi in PrPsc. Questa proteina resiste alla degradazione ed è più incline ad aggregarsi con forme uguali di sé stessa. Il bersaglio di PrPsc è verosimilmente la PrPc. Infatti, i topi che non esprimono PrPc, perché sono stati geneticamente manipolati, non contraggono la malattia quando sono infettati con la PrPsc. La PrPsc induce anche il cambiamento della struttura di proteine normali: per questo motivo sono possibili casi di trasmissione per via infettiva anche tra specie diverse. È noto il caso del cd. morbo della mucca pazza, che si è trasmesso ad alcuni esseri umani provocando una variante della malattia.
Nei casi familiari la diagnosi si basa sull’indagine genetica. Negli altri casi sono di aiuto i dati anamnestici, clinici, le alterazioni elettroencefalografiche e radiologiche (TAC, RMN) indicative di un’atrofia progressiva e la presenza nel liquido cefalorachidiano di alcuni marcatori. Tuttavia, la certezza diagnostica si ha solo dopo la morte, con l’esame istologico del cervello. Per il morbo di C.-Jacob non vi sono al momento cure risolutive. Sono in fase di sperimentazione clinica alcuni farmaci come la chinacrina e la tetraciclina che in vitro sono in grado di inibire la formazione di aggregati di PrPSc in cellule di neuroblastoma infettate con scrapie.