HAMASEN (A. T., 116-117)
Regione dell'altipiano etiopico settentrionale, nella Colonia Eritrea, di cui costituisce una delle circoscrizioni amministrative (commissariato) avente per capoluogo la capitale stessa, Asmara (v.), a 2347 m. s. m. Il nome alluderebbe a una donna di stirpe Belu - la Amat Ezien o suocera di Ezien - che avrebbe abitato il paese.
Posto al centro della colonia, a cavallo del ciglione dell'altipiano, nella parte più elevata, più fertile, più popolata della regione, culla, secondo la leggenda, della dinastia salomonica e prima sede della colonizzazione semitica; poi centro di una potente confederazione governata dal Baharnagassi; finalmente dopo l'invasione musulmana del sec. XVI, retto dalla famiglia di Zazzega, il Hamasen, pacificamente occupato dalle truppe del gen. Baldissera nel 1889, era logicamente destinato a divenire sede del governo eritreo.
Il Hamasen propriamente detto si estende dal ciglione orientale dell'altipiano (m. 2500) verso O. fino alla regione del Barca, Gasc e Setit, e dalle sorgenti del Mareb fino alle terre dei Bogos, con una estensione di 1500 kmq., e comprende i distretti di Dembesan, Carnescim, Decatescim, Tecchelè Agaba, Minabè Zerai, Scioattè Anseba, Lanza, Loggo Ceua, e Cabassa Ceua, Uacartì e Sahartì, tutti, a eccezione degli ultimi due, pertinenti al versante occidentale e settentrionale, e cioè ai bacini idrografici del Mareb (Gasc), del Barca e dell'Anseba, fiumi che attingono con le loro sorgenti al massiccio montuoso del Hamasen.
Al Hamasen è aggregato il Medrì Bahari (1130 kmq.), cioè il territorio che dal ciglio dell'altipiano digrada fino ai primi contrafforti di questo (800 m. s. m.), con capoluogo Ghinda (962 m. s. m.). Qui sorge, sopra Nefasit (1500 m.), il convento di Debra Bizen, uno dei più antichi e venerati dell'Abissinia.
Le due parti onde si compone la regione hanno clima diverso: fresco (media di Asmara 17°,5), salubre, relativamente ricco di precipitazioni (500 mm.) e con piogge prevalentemente estive il Hamasen propriamente detto; più caldo (media di Ghinda 24°,5), insalubre, umido ma meno piovoso (350 mm.) e con piogge prevalentemente invernali il Medrì Bahari.
Il Hamasen è paese essenzialmente agricolo: gl'indigeni vi coltivano orzo, frumento, legumi, lino, ortaggi, e la proprietà vi è assai frazionata; nel Medrì Bahari, oltre ai cereali e agli ortaggi, prosperano a varie altezze tabacco, indaco, cotone, banane, caffè, olivo, vite, agrumi. Le rocce cristalline antiche, formanti l'imbasamento dell'altipiano, contengono al Medrizien e a Torat filoni di quarzo aurifero. La popolazione, prevalentemente di razza abissina e di religione cristiana (copta), parla il tigrè e abita in capanne di fango di forma speciale (hüdmò) quadrate e col tetto piano, appoggiato generalmente da una parte alla roccia. Accanto a questi agricoltori, specialmente nel Medrì Bahari, vivono tribù seminomadi (Teroà), parlanti linguaggi saho, dedite alla pastorizia transumante.
La maggior parte dei traffici della colonia si svolge oggi all'Asmara che è quindi il centro d'una rete stradale importante, quivi convergendo le rotabili di Ghinda e Massaua, quella di Saganeiti, quella di Adi Ugri, quella di Cheren. Asmara è collegata inoltre per ferrovia da un lato con Massaua, dall'altro con Cheren e Agordat.
Bibl.: R. Perini, Di qua dal Mareb (Mareb Mellasc'), Firenze 1905; G. Salvadei, L'Hamasen, in F. Martini, Relazione sulla Colonia Eritrea, III, Roma 1913; L'Eritrea economica, Novara 1913.