BJORNSTRAND, Gunnar
Björnstrand, Gunnar (propr. Johansson, Knut Gunnar)
Attore cinematografico e teatrale svedese, nato a Stoccolma il 13 novembre 1909 e morto ivi il 26 maggio 1986. Dotato di grande talento e di notevole presenza scenica, si affermò lavorando sia in teatro sia nel cinema sotto la direzione di Ingmar Bergman, guadagnandosi la notorietà internazionale in particolare per le sue interpretazioni in Sommarnattens leende (1955; Sorrisi di una notte d'estate), Det sjunde inseglet (1957; Il settimo sigillo) e Smultronstället (1957; Il posto delle fragole), tutti diretti dal maestro di Uppsala. Nel corso della sua carriera si distinse sia in ruoli tragicomici sia in quelli prettamente drammatici tipici della tradizione bergmaniana: valga come esempio la sua caratterizzazione del medico freddo e razionale, il dottor Vergerus, che in Ansiktet (1958; Il volto) oppone il suo scientismo positivista alle arti illusionistiche del mago Vogler.
Figlio dell'attore Oscar Johansson, intraprese in giovane età svariati mestieri (apprendista panettiere, barbiere, scaricatore di porto) e si iscrisse a una scuola privata di recitazione, dove assunse il cognome della madre Ella. Nell'autunno del 1933 fu accettato dalla Kungliga Dramatiska Akademien ed ebbe come compagni di corso Ingrid Bergman, Signe Hasso e la sua futura moglie Lille Lundahl (in seguito nota come Lillie Björnstrand). Dopo il matrimonio, i coniugi B. recitarono per un paio d'anni allo Svenska Teatern di Vasa, in Finlandia. Rientrati in patria, continuarono la carriera teatrale con scarsa fortuna e cominciarono ad accettare ruoli da comparse nel cinema. B. ottenne la prima parte da protagonista in Natt i hamn (1943, Notte al porto) di Hampe Faustman e nel 1946 prese parte a Det regnar på vår kärlek (Piove sul nostro amore), seconda regia di Bergman. L'anno successivo mise in evidenza le sue doti di attore brillante nella commedia En fluga gör ingen sommar (Una rondine non fa primavera) di Hasse Ekman, regista con il quale interpretò più di dieci film. Dopo una piccola partecipazione al film Musik i mörker (1947; Musica nel buio), Bergman lo volle nuovamente con sé per Kvinnors väntan (1952; Donne in attesa), in cui gli affidò la parte, dalle sfumature grottesche, di un marito che confessa alla moglie i propri tradimenti. Negli anni Cinquanta B. lavorò assiduamente per il grande regista, sempre in ruoli di primo piano: il direttore Sjuberg in Gycklarnas afton (1953; Una vampata d'amore), il dottor Erneman in En lektion i kärlek (1954; Una lezione d'amore), il console in Kvinnodröm (1955; Sogni di donna), Fredrik Egerman in Sommarnattens leende, Evald in Smultronstället e, soprattutto, lo scudiero Jöns in Det sjunde inseglet. Fu proprio questo film a sancirne la notorietà, grazie a un personaggio complesso e leggero al tempo stesso, che gli permise di sfruttare appieno le sue doti di commediante, tratteggiando alla perfezione il compagno d'armi del tormentato cavaliere Antonius Block. Såsom i en spegel (1961; Come in uno specchio) e Nattvardsgästerna (1963; Luci d'inverno) gli consentirono invece di cimentarsi in ruoli più problematici (lo scrittore David nel primo, il pastore protestante che ha perso la fede nel secondo). La sua recitazione, volutamente fredda e compassata, il suo volto, apparentemente sereno ma in realtà scavato dal dolore, e la sua gestualità controllata gli valsero il plauso della critica internazionale. Nel 1966 venne scritturato da Bergman per interpretare la parte del marito di Elisabeth Vogler in Persona e, nel 1968, per quella di Jacobi in Skammen (La vergogna). Successivamente fu chiamato dal regista per ruoli minori ma significativi in Ansikte mot ansikte (1976; L'immagine allo specchio), Höstsonaten (1978; Sinfonia d'autunno) e per la parte di Filip Landahl in Fanny och Alexander (1982; Fanny e Alexander).Frattanto, scaduto il suo contratto con la Svensk Filmindustri, dalla seconda metà degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta lavorò soprattutto per la televisione svedese in una lunga serie di produzioni, allora assai popolari, a carattere teatrale. La sua versatilità lo fece amare anche da registi come Vilgot Sjöman, che lo volle con sé per Klänningen (1964, Il vestito), Syskonbädd 1782 (1966; Il letto della sorella) e Tabu (1977), e come Mai Zetterling, con la quale collaborò per Älskande par (1964; Gli amorosi) e Flickorna (1968, Le ragazze). Non lavorò mai all'estero, se non come protagonista di Violenza al sole (1969; nuovamente edito con il titolo Un'estate in quattro) di Florestano Vancini.
L. Björnstrand, Inte bara applåder, Stockholm 1975.