GUINEA.
– Demografia e geografia economica. Storia.
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato dell’Africa occidentale. La popolazione (12.043.898 ab., secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014), che cresce del 2,5% annui, si distribuisce per il 37% nelle aree urbane della capitale, Conakry (1.667.864 ab.), e di poche altre città che non superano i 300.000 abitanti. Con una speranza di vita di 56,1 anni (2013), i guineani vivono per l’86,5% in stato di povertà (179° posto dell’Indice di sviluppo umano, PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto, PPA, di 1343 $ nel 2014), in un contesto generale di corruzione. L’epidemia di Ebola (partita in G. nel febbraio del 2014 e diffusasi nella regione) ha deteriorato le già precarie condizioni di vita (1,7% degli adulti affetto da HIV, Human Immunodeficiency Virus; alfabetizzazione al 30%), con la morte di 1428 persone (dati OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, del dicembre 2014) e un forte impatto su una già debole economia (PIL, +2,5% nel 2013), nonostante le risorse naturali (bauxite, ferro, oro, diamanti).
Storia di Paola Salvatori. – Tensioni etniche e sociali tornarono a riesplodere con violenza dopo la morte nel 2008 del presidente Lansana Conté, al potere con un governo autoritario dal 1984. Il colpo di Stato che seguì la scomparsa di Conté consegnò il potere nelle mani di una giunta militare guidata dal capitano Moussa Dadis Camara che, incapace di gestire il crescente caos in cui era precipitato il Paese, fece un ricorso indiscriminato alla violenza. Ferito in un attentato, Camara (dicembre 2009) cedette il potere al generale Sékouba Konaté, che si impegnò a ripristinare un’amministrazione civile. Il leader dell’opposizione democratica, Jean-Marie Doré, fu nominato primo ministro ad interim e fu formato un governo di coalizione chiamato a indire nuove elezioni presidenziali. Svoltesi tra giugno e novembre del 2010, le consultazioni sancirono la vittoria al secondo turno di Alpha Condé, leader del Rassemblement du peuple de Guinée (RPG) impostosi di misura su Cellou Dalein Diallo, dell’Union des forces démocratiques de Guinée (UFDG), rispettivamente 52,5% e 47,5% dei voti. I risultati, accolti da proteste e scontri, furono contestati dall’opposizione ma convalidati dalla Corte suprema. Alle origini del conflitto lo scontro tra le due etnie denominate Malinkè e Fulani, rappresentate rispettivamente dal RPG e dall’UFDG.
Nel 2011 un nuovo tentativo di colpo di Stato indusse il presidente ad accentuare i caratteri autoritari del suo governo e a rimandare per l’ennesima volta le elezioni per l’Assemblea nazionale. Svoltesi infine nel 2013, le consultazioni sancirono la vittoria del RPG tra le nuove proteste delle opposizioni. In questo contesto di paralisi politico-istituzionale, il Paese si trovò a fronteggiare nel corso del 2014 l’epidemia di Ebola. La gravità della situazione, inizialmente sottovaluta sia dal governo locale sia dall’Organizzazione mondiale della sanità, esplose in tutta la sua gravità alla fine dell’anno, quando il contagio si era ormai esteso ai Paesi confinanti e aveva iniziato a minacciare anche i Paesi occidentali. All’inizio di giugno del 2015, si contavano 3670 casi di contagio dallo scoppio dell’epidemia e 2437 morti.