Guglielmo I il Conquistatore, re d'Inghilterra
Un normanno alla conquista dell'Inghilterra
Il duca di Normandia Guglielmo, dopo aver consolidato il proprio possesso ed essere divenuto il più potente feudatario di Francia, conquistò nel 1066 la corona inglese. Le sue truppe sbarcate in Inghilterra sconfissero l'esercito anglosassone e Guglielmo, incoronato re d'Inghilterra, diventò il Conquistatore. La potenza acquisita con il suo nuovo regno finì col porlo in urto con la monarchia francese
Guglielmo, nato nel 1027, era figlio naturale del duca di Normandia Roberto I. Dopo aver ereditato ancora bambino il ducato nel 1035, si trovò a dover affrontare una lunga serie di rivolte. Nel 1053, avuta definitivamente la meglio sui nemici interni, consolidò ulteriormente la propria posizione sposando Matilde, figlia del conte di Fiandra Baldovino V. Divenuto il più potente feudatario francese, entrò in aperto conflitto con il re di Francia Enrico I, sul quale Guglielmo in due occasioni ebbe la meglio.
In Inghilterra il re anglosassone Edoardo il Confessore, cugino di Guglielmo, non riusciva a imporsi sui suoi feudatari. Si appellò così ai Normanni e Guglielmo nel 1051 gli fece visita, ricevendo forse qualche promessa riguardo alla successione al trono. Alla morte di Edoardo, però, nel gennaio 1066, il Witan ‒ il consiglio dei nobili ‒ nominò re Aroldo conte di Wessex (si narra che Aroldo, qualche anno prima, fosse naufragato sulle coste normanne. Consegnato a Guglielmo, avrebbe giurato a quest'ultimo di aiutarlo a ottenere la corona inglese). Il papa, l'imperatore, il conte di Fiandra e altri monarchi europei si schierarono nella difesa dei diritti di Guglielmo. Il duca allestì velocemente una flotta, raccolse un forte esercito (promettendo ai reclutati parte della preda) e sbarcò sulle coste inglesi. Il 14 ottobre 1066 i Normanni ebbero la meglio nella decisiva battaglia di Hastings, dove Aroldo trovò la morte. Il 25 dicembre successivo, Guglielmo fu incoronato a Westminster re d'Inghilterra.
Avvalendosi anche dell'appoggio del clero inglese, Guglielmo riuscì a reprimere l'annosa resistenza anglosassone. Ai suoi vassalli normanni, che soppiantarono man mano i grandi proprietari locali, il nuovo re distribuì come feudo le terre che erano appartenute ad Aroldo e ai signori schieratisi contro di lui. Organizzò il regno con una struttura rigidamente feudale e curò sempre di tenere sotto stretto controllo i feudatari, punendo con rigore ogni infrazione o disobbedienza. Questa politica generò malumori e nuove rivolte, in una delle quali, nel 1082, fu coinvolto anche un suo fratellastro.
Guglielmo lasciò intatte e anzi perfezionò le istituzioni anglosassoni di governo centrale e locale. La Chiesa fu affidata al riformatore Lanfranco di Bec, che la rafforzò e ne fece un efficace strumento del dominio normanno. L'attenzione di Guglielmo all'organizzazione del potere regio è testimoniata dal Domesday book, del 1085-86: si tratta di un dettagliato registro delle proprietà feudali che fu redatto per favorire l'esazione di imposte.
A fronte della poderosa e accorta opera di riorganizzazione del regno inglese, Guglielmo si trovò a dover affrontare pericolose rivolte in Francia. Tra queste, nel 1079, quella di suo figlio Roberto, che governava per suo conto la Normandia. Il re di Francia Filippo I, pur timoroso della sua potenza, parve in un primo tempo appoggiare il re d'Inghilterra nel reprimere le rivolte, poi si schierò contro di lui. Proprio in una battaglia, peraltro vittoriosa, con le truppe di Filippo I presso Mantes-la-Jolie, Guglielmo nel 1087 riportò le ferite che l'avrebbero ucciso.
L'evento centrale della vicenda di Guglielmo, la conquista del regno inglese nel 1066, fu raccontato sotto forma di un ricamo realizzato su una striscia di stoffa lunga 70 m conservata nella cattedrale della città di Bayeux (oggi nel Musée de la tapisserie). Lo straordinario manufatto, che ricorda una storia a fumetti, è noto come Arazzo di Bayeux o come Tappezzeria della regina Matilde, perché fu quest'ultima, che diede a Guglielmo dieci figli, a ordinarne la realizzazione.