BILANCIONI, Guglielmo
Nacque a Rimini il 2 luglio 1881. Seguì gli studi di medicina e chirurgia presso l'umiversità di Roma, compiendo ricerche sperimentali di fisiologia e di patologia generale sotto la guida, rispettivamente, di L. Luciani e di A. Bignami. Nel 1902-3 vinse i premi Rolli per la patologia generale, nel 1903-4 per la patologia medica e la medicina legale, nel 1904-5 per l'oculistica e la dermatologia. Si laureò nel luglio 1905, ottenendo il premio Girolamii, con la tesi Sulla funzionalità e sullo stato anatomico delle ghiandole salivari in alcune infezioni acute.
Nel 1906-7 vinse il premio Corsi; dal 1907 al 1910 ricoprì il ruolo di assistente e poi quello di aiuto degli Ospedali riuniti di Roma. Nel 1910, su proposta del Bignami, entrava in qualità di assistente nella clinica otorinolaringoiatrica dell'università di Roma. Nel 1911conseguì la libera docenza in patologia generale, nel 1913 in otorinolaringoiatria, nel 1914 in storia della medicina. Durante il terremoto marsicano del 1915 si prodigò per le vittime, meritando una medaglia di bronzo.
Negli anni 1915-19 il B., sebbene riformato per grave malattia, prestò servizio volontario quale maggiore medico. Terminata la guerra, venne chiamato a dirigere il reparto otoiatrico dell'ufficio psico-fisiologico dell'aeronautica a Roma, ove eseguì una serie di ricerche originali sulla funzionalità del labirinto dell'uomo in condizioni di ipoossia.
Nel 1920 il B. riprendeva il suo posto nella clinica otorinolaringoiatrica dell'università di Roma, finché nel 1924 veniva chiamato alla cattedra di otorinolaringologia dell'università di Pisa. Morto nel 1929 G. Ferreri, gli succedeva l'anno seguente alla cattedra di otorinolaringologia dell'università di Roma. Nella capitale, il 6 genn. 1935, il B. moriva in seguito alle complicazioni di una nefrite cronica.
La sua opera, comprendente più di trecento pubblicazioni, abbraccia tutte le branche della specialità. Fin dal 1911 egli si occupò della patologia della tubercolosi, descrivendone numerosi casi clinici e traendone spunto per ipotesi patogenetiche e per metodi terapeutici: il più notevole dei suoi lavori su questo argomento furono gli Studi sulla tubercolosi faringea e laringea in rapporto alla patogenesi della tubercolosi dell'apparato respiratorio (Roma 1933), ma non vanno dimenticati il suo scritto Ozena e tubercolosi, in Atti della Clinica otorinolaringoiatrica di Roma, X(1912), pp. 217-252, e le sue descrizioni delle alterazioni tubercolari, macro e microscopiche, delle tonsille.
Particolare interesse ebbe il B. per gli studi di fonetica biologica e sperimentale; tra il 1921 e il 1927 si susseguirono vari lavori: è particolarmente degno di menzione La voce parlata e cantata,normale e patologica (Roma 1923). Un'ampia sintesi delle principali nozioni teoriche e sperimentali di fisiopatologia della voce venne da lui riportata in un capitolo del suo Manuale di otorinolaringoiatria, (Roma 1928), opera in quattro volumi, di primaria importanza per la profondità con cui sono affrontati i problemi fondamentali di fisiologia e patologia generale di interesse otorinolaringoiatrico.
Una notevole parte dell'opera del B. fu rivolta allo studio dei fattori morfologici ed ereditari nella patologia dell'orecchio, del naso e della gola; si ricordano Eredità famigliare morfologica e patologica naso-sinusale, in Rivista di oto-neuro-oftalmologia, 1926, pp. 118-130, e Prime linee di una patologia dello sviluppo (Roma 1932): quest'ultima opera, in due volumi, ove sono trattati diffusamente sia i rapporti tra la fisiologia dello sviluppo e le anomalie organiche da un punto di vista generale, sia le applicazioni dei concetti di ordine generale allo studio delle anomalie di interesse specialistico, gli valse l'encomio della Reale Accademia d'Italia.
La storia della medicina ebbe il B. fra i più ferventi cultori. Nel Valsalva, rivista mensile da lui fondata nel 1925, dedicò molti articoli alle scoperte otorinolaringologiche dei medici italiani dei secc. XVI, XVII, XVIII, XIX: B. Eusiachio, L. Spallanzani, A. M. Valsalva, G. B. Morgagni, L. Cotugno, G. F. Ingrassia, A. Vesalio, G. M. Lancisi, L. Galvani, A. Corti, A. Scarpa, M. Malpighi e altri. Alcuni di questi studi furono raccolti nei volumi Veteris vestigia flammae (Roma 1922) e Sulle rive del Lete (Roma 1930).
Il B. fu membro della Reale Accademia medica di Roma e di varie altre accademie italiane e straniere. Fu socio fondatore della Società otorinolaringologica latina.
Bibl.: N. Bennati, G. B., in Nicia, II (1932), pp. 11 s.; U. Calamida, Prof. G. B., in Arch. ital. di otol., rinol. e laringol., XLVII (1935), pp. 77-80; A. Malan, in Il Valsalva, XI, (1935), pp. 253-261; D. Di Vestea,Commem. del prof. B., ibid., pp. 274-280; G. Vidau,Commem. del prof. B., ibid., pp. 281-285; G. Zanni,Commem. del prof. B., ibid., pp. 287-295; A. Castiglioni, G. B., in Rivista di storia delle scienze mediche e naturali, s. 4, XXVI (1935), pp. 36-39; P. Capparoni, G. B., in Atti e memorie dell'Accad. di storia dell'arte sanitaria, s. 2, I (1935), pp. 42-44; I. Fischer,Biographisches Lexikon der hervorragenden Aerzte..., I, München-Berlin 1962, p. 118; A. Pazzini,Storia della medicina, Milano 1947, I, p. 265; II pp. 254, 275, 529, 572, 605; Enc. Ital., App. II, 1, p. 405.