successióne, guèrre di Conflitti combattuti in Europa nella prima metà del 18° sec., suscitati dalle rivalità dinastiche per la successione sui troni di Spagna, Polonia e Austria, il cui esito alterò gli equilibri di forza fra le grandi potenze e consolidò il primato commerciale britannico sui mari.
Dopo la morte di Carlo II (1661-1700), re di Spagna, salì al trono - secondo la volontà del defunto re (con la clausola, però, che le corone spagnola e francese restassero separate) - Filippo di Borbone (Filippo V, 1683-1746), nipote di Luigi XIV di Francia. A causa dell'ingerenza di Luigi XIV negli affari spagnoli, la successione fu contestata da Gran Bretagna e Province Unite (→ Paesi Bassi), alleati con l'imperatore Leopoldo I, irremovibile nel mantenere la candidatura del suo secondogenito Carlo alla corona di Spagna (all'alleanza si aggiunsero poi Portogallo, Prussia e Ducato di Savoia). Scoppiato nel maggio 1702, il conflitto - che dal punto di vista militare registrò il predominio dello schieramento austro-britannico-nederlandese - ebbe una svolta decisiva quando, alla morte dell'imperatore Giuseppe I (1678-1711), al quale doveva succedere l'arciduca Carlo (poi Carlo VI), pretendente alla corona di Filippo V, si configurò l'ipotesi di una riunione dei possedimenti austriaci a quelli spagnoli. La Francia uscì sconfitta negli scontri decisivi, che si combatterono in Italia (assedio francese a Torino del 1706 risolto con l'azione del duca di Savoia, Vittorio Amedeo II, e di Eugenio di Savoia, al servizio dell'Austria), nella Germania merid., nei Paesi Bassi, negli oceani e nel Mare del Nord. L'11 apr. 1713, a Utrecht, fu siglata la pace tra Francia e Gran Bretagna, Province Unite, Prussia, Portogallo e Savoia. Anche l'Impero acconsentì alla pace, conclusa a Rastatt (7 marzo 1714). Se Filippo V era riconosciuto re di Spagna, la fine del conflitto segnò la fine della preponderanza spagnola in Italia (Ducato di Milano e Regno di Napoli) e nei Paesi Bassi in favore di quella austriaca, nonché la crescita del Ducato di Savoia e la sua acquisizione della Sicilia con il titolo regio. Alla Gran Bretagna toccarono Gibilterra e Minorca e privilegi commerciali nel commercio atlantico.
Alla morte di Augusto II di Polonia (1670-1733) due furono i principali candidati alla successione: l'elettore di Sassonia Federico Augusto II (Augusto III, 1696-1763), figlio del re defunto, che godeva dell'appoggio di Austria e Russia; e Stanislao Leszczyński (1677-1766), suocero di Luigi XV e candidato della Francia. Quando quest'ultimo fu eletto re (1° sett. 1733) dalla Dieta polacca, i russi intervennero appoggiando una seconda elezione favorevole ad Augusto III. Per reazione la Francia, alleatasi con i regni di Sardegna e Spagna, dichiarò guerra all'Austria. Le operazioni belliche si svolsero prevalentemente in Italia. La pace, conclusa a Vienna nel 1738, assegnò il trono polacco ad Augusto III in cambio del Ducato di Lorena conferito a Stanislao (alla cui morte sarebbe passato alla Francia). Francesco di Lorena (poi Francesco I imperatore, 1708-1765) ottenne in compenso il Granducato di Toscana, dove si erano estinti i Medici. In Italia, l'Austria cedette Napoli, Sicilia e Stato dei Presidi a Carlo di Borbone (Carlo III di Spagna), ricevendo in compenso il Ducato di Parma, dove si erano estinti i Farnese. Il Regno di Sardegna conseguì un ulteriore avanzamento verso il Ticino.
La g. di s. austriaca fu determinata dalla morte dell'imperatore Carlo VI (1740) e dall'ascesa sul trono asburgico della figlia Maria Teresa, in virtù della Prammatica Sanzione del 1713. La guerra iniziò con l'invasione della Slesia da parte di Federico II di Prussia, che ebbe al suo fianco Baviera, Francia e Spagna, contrarie alla successione asburgica. L'altro fronte era costituito da Austria, Gran Bretagna, Province Unite e Regno di Sardegna. La Pace di Aquisgrana (ottobre 1748) pose fine al conflitto, riconoscendo il trono asburgico e imperiale a Maria Teresa e al marito Francesco I. La Prussia mantenne la Slesia. In Italia, il Ducato di Parma e Piacenza venne assegnato ai Borbone e il Regno di Sardegna ottenne nuovi territori che spostarono il confine al Ticino.