Scrittore di lingua tedesca (Czernowitz, od. Černovcy, 1914 - Donnini, Reggello, 1998), di famiglia austriaca con ascendenze italiane. Nel 1938 si trasferì a Berlino, dove scrisse il primo romanzo, Flamme, die sich verzehrt (1939). Dalla collaborazione alla radio di Amburgo nacquero le Maghrebinische Geschichten (1953; trad. it. 1987), ambientate nei favolosi tempi della monarchia austro-ungarica, in cui palesò le sue doti di narratore ironico ed elegante, di notevoli capacità virtuosistiche. Si impose soprattutto con i romanzi Ein Hermelin in Tschernopol (1958; trad. it. 1962), incentrato sul mito dell'infanzia, e Der Tod meines Bruders Abel (1976; trad. it. 1988), tumultuoso affresco di cinquant'anni (1918-68) di storia europea. Motivi autobiografici e tratti umoristici si rincorrono in tutti i suoi romanzi, tra i quali: Oedipus siegt bei Stalingrad (1954; trad. it. 1964); Memorien eines Antisemiten (1979; trad. it. 1980); Kurze Reise übern langen Weg (1986); Über dem Kliff (1991); Kain (post., 2001). Ha lavorato anche nel cinema come sceneggiatore e attore. Nel 2008 con il titolo Sulle mie tracce è stata pubblicata in Italia l'autobiografia Mir auf der Spur (1997), tracciata seguendo il filo degli eventi storici tra le città di Vienna e Berlino.