GRAVISCE (Graviscae, raro Gravisca; demotico Graviscanus)
Colonia romana nel 181 in territorio dell'etrusca Tarquinia, situata sull'orlo della costa, fuori della Via Aurelia, fu iscritta nella Stellatina, tribù adottata per i varî comuni tarquiniesi. Probabilmente centro preromano, non ebbe nome latino e fu porto di Tarquinia prima di essere dei Romani. La città sorgeva tra il Mignone e il Marta, a 30 miglia da Cosa e 18 da Pirgi, nella località dov'è oggi Porto Clementino, frazione del comune di Tarquinia. Incerta la ragione del toponimo, connesso, secondo una tradizione, con l'aria grave dei dintorni paludosi; le condizioni malsane resero il luogo non abitabile (nonostante il commercio dei prodotti locali del vino e del corallo); per cui si ricorse a ripetuto invio di coloni, ai tempi di Augusto e Tiberio. Lo spopolamento del centro al principio del sec. V causò la riunione del comune graviscano a Tarquinia.
Bibl.: Corp. Inscr. Lat., XI, p. 511; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 331.