GRANITI (dall'agg. granito, da grana)
La parola granito indicava, dapprima, un gran numero di rocce composte, di grana media o grossa; venivano compresi quindi fra i graniti tipi interamente diversi fra loro. Anche oggi, nell'uso tecnico e, tanto più, in quello comune, si chiamano graniti delle rocce che non lo sono affatto. Attualmente, in petrografia, la denominazione generale granito, senza altra aggiunta, indica le rocce intiusive, con struttura granulare ben visibile a occhio nudo, costituite da quarzo, feldspato e mica; in particolare, e in senso più ristretto, graniti sono detti i tipi a due miche, biotite e muscovite, mentre la parola granitite è usata per i graniti a sola mica nera; con attributi speciali s'indica poi la sostituzione di alcuni fra i componenti essenziali del granito normale, o la presenza, in quantità notevole, di minerali accessori.
Le rocce granitiche formano dei grandi ammassi, batoliti o laccoliti, di solito con apofisi filoniane, oppure dei filoni veri e proprî che, molto spesso, attraversano la massa granitica stessa e le rocce circonvicine. Nei grandi massicci granitici non è mantenuto, talora, carattere petrografico costante; al granito, prevalente, si associano sieniti o dioriti che, in generale, vengono considerate, in questi casi, come facies particolari, originate per differenziazione magmatica. Frequenti sono poi le modificazioni periferiche, leucocratiche, lamprofiriche o non differenziate, con le particolari strutture dei tipi filoniani corrispondenti.
I graniti possono avere età geologica varia, e così mentre ne compariscono in connessione con gli scisti cristallini arcaici, se ne trovano poi anche di quelli terziarî; come esempio italiano di granito terziario, viene spesso citato quello del M. Capanne, all'isola d'Elba, ma non esistono affatto prove della sua età recente.
Fra i componenti essenziali delle rocce granitiche, il feldspato è un termine alcalino, di frequente micropertitico, in grande prevalenza ortose o microclino, più di rado albite e, molto raramente, anortose; al feldspato alcalino possono essere associati termini alcali-calcici, spesso molto zonati, e qualche volta di notevole basicità. Fra i minerali colorati i più comuni sono le miche, sostituite però talvolta, parzialmente o interamente, da anfiboli o da pirosseni, e si passa così dai graniti micacei ai graniti anfibolici e a quelli pirossenici. Apatite e zircone sono minerali accessorî sempre presenti, ma di solito in piccola quantità, e in cristalli minutissimi; ossidi di ferro in generale scarsi. Molti altri minerali non sono costanti, ma si presentano talora in grande abbondanza, e fra questi sono da ricordare la tormalina e, particolarmente nei graniti anfibolici, la titanite.
A seconda della presenza o dell'assenza dei feldspati alcalicalcici, viene fatta una grande suddivisione, in graniti comuni o della serie alcali-calcica, e in graniti alcalini; anche i minerali che accompagnano il quarzo e i feldspati risultano diversi nei due casi: nei graniti comuni le miche sono biotite e muscovite, l'anfibolo orneblenda verde, il pirosseno un termine diopsidico, mentre in quelli alcalini si trovano la zinnwaldite fra le miche, la riebeckite o l'arfvedsonite fra gli anfiboli, l'egirina fra i pirosseni. Alla differenza di composizione mineralogica corrisponde una diversità nella composizione chimica delle rocce, e dei magmi che le hanno originate; anzi quella è una conseguenza di questa.
Si nota, benché la regola abbia numerose eccezioni, una separazione locale dei graniti delle due serie, in una determinata regione, cioè, sono esclusivamente presenti i graniti comuni, in un'altra quelli alcalini, e anche le rocce filoniane che accompagnano gli uni e gli altri sono differenti.
La struttura dei graniti normali e intatti è granulare ipidiomorfa, determinata dal fatto che l'inizio della cristallizzazione dei varî componenti avviene nell'ordine:1. apatite, zircone, ossidi di ferro; 2. miche, anfiboli, pirosseni; 3. feldspati alcali-calcici; 4. feldspati alcalini; 5. quarzo. Concrescimenti di tipo pegmatitico non sono frequenti nei graniti normali, mentre invece vi si trova spesso la mirmechite. La struttura porfiroide, con grossi interclusi di ortose, non è rara. I graniti sono assai sensibili alle azioni dinamiche, e perciò si trova in essi frequente la struttura cataclastica; il metamorfismo può giungere fino a produrre una netta scistosità.
A prescindere da quella dovuta alle cagioni ora esposte, è presente qualche volta, in particolare sulla periferia dei massicci, una tessitura parallela, data dall'accumularsi dei minerali colorati in strati paralleli, e anche talora da una particolare disposizione dei feldspati, in conseguenza di fenomeni fluidali. La tessitura sferoidale non è molto comune; gli sferoidi sono formati talora quasi esclusivamente di mica nera, oppure son dati da un'alternanza di sfoglie concentriche attorno a un nucleo centrale. Essi, in generale di diametro variabile da pochi centimetri a un paio di decimetri, sono talvolta più basici, talvolta più acidi della roccia includente.
Molto frequenti sono arricchimenti di minerali scuri, specie di biotite, con diminuzione della grana, che dànno concentrazioni melanocratiche rotondeggianti, di solito piuttosto piccole, ma che in taluni casi raggiungono e superano il diametro di due metri.
Poche rocce hanno la diffusione dei graniti, in particolare di quelli della serie alcali-calcica; ci limiteremo pertanto a citare pochi esempî in prevalenza italiani. Granititi, talora a feldspati rosei, si trovano abbondanti nelle Alpi: notissime sono quelle di Baveno e di Montorfano; è pure da riportare alle granititi il protogino delle masse centrali alpine, passante a forme decisamente scistose ghiandolari; e granititi si hanno nell'Arcipelago Toscano (Elba, Montecristo, Giglio) e poi in Sardegna e in Calabria. I graniti a due miche sono meno sviluppati da noi, e spesso in forma di grossi filoni; il più noto è quello di San Fedelino sul lago di Mezzola. Granititi e graniti a due miche si rinvengono anche in diversi punti dell'Appennino, ad accompagnare le rocce ofiolitiche, e poi a Gavorrano e a Campiglia Marittima: si tratta però di tipi con caratteri un po' particolari. Graniti anfibolici affiorano sulle Alpi, e più ancora in Sardegna; quelli pirossenici sono assai rari. In Italia non abbondano i graniti della serie alcalina, che invece hanno grande sviluppo in varie regioni del continente africano, al Madagascar, ecc. Sono da riportare a questo tipo i graniti a riebeckite della Corsica occidentale.
Le forme filoniane dei graniti hanno talora la stessa composizione chimica e mineralogica delle rocce corrispondenti dei grandi massicci, ma, anche in questo easo, se ne distinguono spesso per la struttura notevolmente diversa, nettamente porfirica, a interclusi di quarzo, di ortose, e anche di minerali colorati (v. porfidi). È frequente però anche il caso che le rocce granitiche filoniane rappresentino delle differenziazioni leucocratiche acide, sia di magmi alcali-calcici (v. apliti), sia di magmi alcalini (v. tinguaiti); fra le forme acide filoniane rientrano pure le pegmatiti (v.), e come manifestazioni estreme si possono considerare talora anche certi filoncelli e certe vene di solo quarzo, o di quarzo e tormalina.
Molti nomi speciali, di solito assolutamente inutili, sono stati dati a rocce granitiche, che, per qualche carattere, si discostano dai tipi consueti; alcuni di questi nomi sono oramai entrati nell'uso, e debbono perciò essere ricordati. In connessione con giacimenti stanniferi si trova, nell'Erzgebirge, un granito silicizzato, detto greisen o jalomitta; luxullianite (v.) è chiamato un granito a cassiterite di Luxullion in Cornovaglia. Rapakiwi è detta una granitite anfibolica con tormalina, fluorina e anche ortite e monazite, della Finlandia meridionale e che, in massi erratici glaciali, si trova pure nel bassopiano germanico settentrionale. Il nome di alaskite si usa per rocce granitiche a sola muscovite, o addirittura senza mica, e povere o poverissime di feldspati sodico-calcici.
Le forme di disfacimento dei graniti sono le stesse di quelle delle altre rocce massicce granitoidi; singolari e caratteristici i grossi blocchi, più o meno regolarmente sferoidali, talora confusamente ammassati, e talvolta corrosi ad alveoli lateralmente.
I graniti sono molto usati come materiale da costruzione e anche a scopo decorativo.
V. tavv. a colori.