ALGIRDAS (Olgierd), granduca di Lituania
Uno dei 7 figli di Gediminas (v.), il quale, prima di morire, divise fra loro le vaste provincie del suo impero, lasciando al più giovane, Jaunutis (Jaunut), la capitale Vilna. Ma allorché l'ordine dei Cavalieri teutonici iniziò la sua lotta accanita contro la Lituania, gli altri fratelli si accordarono per trasferire Jaunutis in altra provincia, elevando A. alla dignità granducale (1344). A., in un col fratello Keistutis (v. kiejstut) che reggeva le provincie confinanti coi Teutoni, respinse con energia le numerose invasioni (più di 90) che l'ordine effettuò contro la Lituania dal 1344 al 1377. Ma, volendo togliere ai Teutoni il pretesto di attaccare la Lituania, perché ancora ligia al paganesimo, Algirdas si rivolse nel 1362 all'imperatore Carlo IV, dichiarandosi disposto a ricevere il battesimo, se l'Ordine restituiva le terre lituane della Prussia e della Zemgalija. Intanto, per respingere più agevolmente gli assalti di un nuovo nemico, i Tartari, A. si trasferì sulle rive del Dnjepr. Carlo IV non accettò la proposta di A.; ma il granduca protesse egualmente il cristianesimo e permise ai francescani di stabilirsi a Vilna. A. condusse anche una lunga lotta contro la Polonia (1349-1366) per riavere le terre del ducato di Halicz spettanti al fratello Liubartas (Lubart) e rivendicate da Casimiro, re di Polonia. Nella guerra contro i Tartari, A. liberò la Podolia nelle battaglie del Dnjestr e del Bug: liberazione che permise di annettere definitivamente alla Lituania la terra di Kiev. Parimenti, le terre dei Ruteni, con le città di Mohilev, Briansk e Novgorod-Seversk, stanche di subire le lotte civili e il giogo dei Tartari, accettarono il protettorato dei Lituani. Un tal fatto sollevò l'ostilità del granduca moscovita Dimitrii, il quale cercava di raccogliere sotto il suo dominio tutte le terre russe; ma con una campagna rapida e inaspettata, A. apparve alle porte di Mosca e obbligò Dimitrij ad accettare il fatto compiuto. Il territorio di Pskov, fin dal 1346, aveva consentito a rimanere sotto la tutela di Algirdas in riconoscenza della difesa da questo opposta all'Ordine di Livonia. E anche la regione del Grande Novgorod, difesa da A. contro gli assalti degli Svedesi, accettò il protettorato lituano. A. morì nel 1377, avendo fatto della Lituania uno dei più grandi stati dell'Europa orientale, estendentesi dal mar Baltico al mar Nero. Egli indebolì notevolmente la potenza dei Tartari e per lungo tempo arrestò l'espansione di Mosca e dei Tedeschi. Morendo, A. lasciò 12 figli, fra i quali Jogaila che divenne re di Polonia e diede inizio alla dinastia degli Iagelloni.
Bibl.: K. Stadnicki, Olgierd i Kiejstut, synowie Gedymina, Leopoli 1870.