GOMMORESINE
. Un gruppo del tutto speciale di prodotti vegetali è costituito dalle gommoresine, che si ricavano da piante appartenenti a diverse famiglie (Ombrellifere, Guttifere, Burseracee, Anacardiacee, ecc.) e che insieme con un principio gommoso contengono, e di solito in proporzione prevalente, delle resine e anche degli olî essenziali. Le gommoresine si originano quando il processo di gommificazione del tessuto vegetale è accompagnato contemporaneamente anche da secrezione di resine o di essenze.
Generalmente sono incompletamente solubili nell'acqua. Hanno forte odore e sapore pronunciato e spesso un'azione fisiologica speciale, cosicché trovano uso in farmacia. Alcune servono anche come materie coloranti o nella fabbricazione delle vernici (gomma gutta), o come profumi (incenso, mirra, opoponax, ecc.).
Le gommoresine più importanti soprattutto dal punto di vista della loro pratica utilizzazione sono le seguenti:
Gomma ammoniaco. - Si forma dal succo lattiginoso che scola dal fusto di specie diverse della famiglia delle Ombrellifere.
La gomma ammoniaco della Persia, è fornita dal Dorema ammoniacum Don. e specie affini della Persia e del Belucistan. Quella dell'Africa settentrionale si distingue in due varietà: quella della Cirenaica è prodotta dalla Ferula marmarica Aschers. e Taub.; è la droga indicata da Dioscuride come il prodotto di una Ferula che cresceva nei pressi del tempio di Ammone (donde il nome). Invece la gomma ammoniaco del Marocco deriva dalla Ferula communis L. var. brevifolia Mariz.
In seguito alla puntura di un insetto o a una incisione, si ha l'emissione di questa gommoresina che viene in commercio in grani (lagrime) grossi come un pisello o una piccola nocciola, di color giallo bruno all'esterno, ma dentro bianco latteo, friabili, di odore agliaceo specialmente se vengono riscaldati e di sapore amaro. Oltre che in grani (in lacrymis: Ammoniacum electum) si ha anche in masse costituite da un agglomeramento di granelli (Ammoniacum amygdaloides) in grossi pezzi del peso di mezzo chilogrammo e più (Ammoniacum in massis seu placentis). Contiene dal 50 al 60% di una resina costituita dall'etere dell'acido salicilico con un resinotannolo (ammoresinotannolo) e piccola quantità di un olio volatile. Per fusione con potassa dà resorcina e acido protocatechico. La gomma ammoniaco di Persia e quella dell'Africa settentrionale differiscono chimicamente fra loro poiché mentre l'ultima contiene l'umbrelliferone o ossicumarina la prima ne è priva.
Gomma gutta o cambogia. - Le prime notizie intorno a questa droga risalgono al 1295 e sono dovute a un viaggiatore cinese che visitò il Cambodge. È una gommoresina proveniente da varie specie di Garcinia (v.) dell'Asia orientale e principalmente dalla G. Hanburyi Hook. f., indoigena della Cocincina e del Cambodge.
Al principio della stagione delle piogge si praticano nella corteccia delle piante di Garcinia bene sviluppate delle incisioni a spirale che occupano la metà della circonferenza del tronco e vi si applicano dei tubi formati con internodî di bambù. In capo ad alcuni mesi questi si riempiono di un liquido giallastro che poi si dissecca. La droga viene in commercio in bastoni o cilindri che mostrano delle strie longitudinali le quali corrispondono alle strie della parete interna del tubo di bambù. Si ha anche in masse irregolari, schiacciate, di color giallo rossiccio esternamente, più chiare dentro. Si può facilmente ridurre in una polvere di color giallo oro. È inodora e di sapore un po' acre. Con l'acqua forma un'emulsione gialla, nell'alcool si scioglie dando un liquido rosso aranciato. Col calore si rammollisce senza fondere. Contiene circa l'80% di una resina costituita da acidi resinosi (acidi garcinolici) e da tracce di olî essenziali. Il 15-20% è costituito da sostanza gommosa.
Proviene dal Cambodge per la via di Singapore o di Bangkok, dal Siam, dalla Cocincina meridionale. Si usa in medicina e anche come sostanza colorante gialla per formare alcune vernici.
Gomma lacca. - Questa sostanza, impropriamente detta gomma, è la secrezione cutanea cereo-resinosa di alcuni insetti della famiglia delle Cocciniglie, viventi nelle zone tropicali dell'India, e particolarmente della Tachardia lacca Kerr. (sinonimi: Coccus, Carteria, Lakshadia lacca). Per mezzo dell'apparato boccale questi insetti si fissano in gran numero sui rami di varie piante e si coprono di uno strato più o meno spesso ed esteso della sostanza segregata, che incrosta a placche il ramo, ed è di color rosso violaceo cupo.
Le principali piante laccifere sono la Butea frondosa Roxb., il Cajanus indicus Spreng., la Schleichera trijuga Willd., l'Acacia arabica, l'Albizzia lebbek, varie specie di Ficus e di Zizyphus.
In India la raccolta si fa due volte l'anno, in aprile-giugno e in ottobre-dicembre. La lacca viene poi lavata, asciugata all'ombra, setacciata e messa in commercio oppure ulteriormente manipolata.
La gomma lacca naturale o greggia si presenta in croste mammellonate di color violaceo cupo che talora contengono frammenti di rami e di insetti lacciferi morti. È parzialmente solubile nell'alcool poiché la parte cerosa resta indisciolta. La lacca in grani è quella che ha subito la frantumazione e il setacciamento e che è stata privata del color rosso facendola digerire a lungo con acqua. Si presenta in pezzetti regolari di color giallo. La gomma lacca in blocchi si ottiene per fusione dai residui delle altre lavorazioni. La gomma lacca in scaglie, che è quella che più comunemente si trova in commercio, si ottiene fondendo la lacca naturale e poi facendola solidificare in sottili strati su mattoni o su cilindri di maiolica. Ha l'aspetto di lamelle irregolari, di color giallo aranciato o anche bruno rossastro. La gomma lacca depurata si ottiene poi sciogliendo quella in grani nell'alcool, che lascia indietro la cera insolubile, ed evaporando poi la soluzione. Invece che nell'alcool si può anche sciogliere nel carbonato sodico e riprecipitare poi con acido diluito. La soluzione alcalina si può deeolorare con cloro gassoso o con ipocloriti e si ha allora la gomma lacca bianca. La lacca rossa (v.) o lac dye è il colorante ottenuto concentrando le acque di lavaggio della manipolazione della lacca.
La lacca naturale contiene dal 60 all'80% di sostanza resinosa solubile nell'alcool, che fra i suoi costituenti ha anche l'acido triossipalmitico o aleuritico e una sostanza colorante gialla detta Eritrolaccina.
La gomma lacca serve per le vernici a spirito, per lucidare i mobili, per applicazione su oggetti svariati (oggetti laccati dell'Oriente), per mastici e anche per i dischi dei grammofoni. Altre gommoresine di un certo interesse oltre l'aloe (v.) e l'asa fetida (v.) sono le seguenti:
Bdellio. - Gommoresina molto simile alla Mirra e al pari di questa proveniente da alcune Burseracee (v.). Se ne conoscono diverse qualità: Bdellio africano, dal Balsamodendron africanum Arn. delle Burseracee: è in lagrime dure, quasi inodore, di colore blu rossastro. Bdellio indiano detto anche mirra delle Indie, che si ricava dall'Amyris commiphora Roxb: è in masse brune che odorano come il cedro. Il Bdellio serve per alcuni impiastri o cerotti e, per es., per l'impiastro di Vigo.
Euforbio. - Gommoresina già ricordata da Dioscuride e da Plinio, che si ricava dall'Euphorbia resinifera Berg. e da altre specie congeneri; si ottiene mediante incisione nei rami verdi e carnosi della pianta: ne trasuda un succo lattiginoso che indurisce all'aria. Ha l'aspetto di piccole masse o lacrime rotondeggianti, giallastre o rossicce, di azione violentemente starnutatoria. Proviene principalmente dal Marocco.
Galbano. - Questa gommoresina era dagli antichi Israeliti adoperata come incenso. Teofrasto ne fa menzione col nome greco di χαλβάνη. Proviene dalla parte inferiore del caule della Ferula rubricaulis Boissier e da altre Ferule della Persia.
Si raccoglie la resina che scola spontaneamente alla base del fusto e che ha maggior pregio. Si ha in lacrime molli, grosse come una nocciola, gialle, viscide, lucide o anche in lagrime secche. Ha forte odore speciale e sapore acre e amaro. Per fusione dà resorcina, per distillazione umbelliferone od ossicumarina:
Proviene dalla Persia, dall'Afghānistān, e da regioni limitrofe. Ha uso in medicina.
Incenso (od Olibano o Thus). - È prodotto dalla Boswellia Carteri Birdw., dalla Boswellia Bhau-Dajiana Birdw. e da altre Burseracee (v.) che crescono nella Somalia e sull'opposta riva arabica (v. incenso).
Mirra. - È una gommoresina che secondo alcuni autori si ottiene dalla Balsamea myrrha Engl., e secondo altri autori più recenti o dal Balsamodendron Schimperi O. Berg. o dal B. Playfarii Hook. fil., piante della costa somala (v. mirra).
Opoponax (Opoponaco). - È una gommoresina che si trova già descritta da Dioscoride. Ve ne sono due qualità. L'Opoponax di Ombrellifere (Umbaopoponax) proviene dall'Opoponax chironium Koch. e dall'O. persicum Boiss. della Persia, dell'Asia Minore e dell'Europa meridionale. Si presenta in lagrime, angolose, irregolari, grosse come un pistacchio o una piccola nocciola, di colore rossastro, di odore aromatico che ricorda quello della mirra, o anche in grossi agglomerati del peso perfino di un chilogrammo. Contiene gomma (50%), resina (20%) e olio essenziale (6-8%). L'Opoponax di Burseracee (Bursaopoponax) si ricava dalla Commiphora Kataf Eng., che cresce nella Siria e nell'Arabia. Ha l'aspetto di masse gialle brune, di forte odore aromatico. L'olio essenziale che se ne ricava serve in profumeria.
Sagapeno. - Anche questa gommoresina è ricordata da Dioscoride, da Plinio e dai medici arabi. Talvolta si confondeva con l'asa fetida. Proviene, pare, dalla Ferula persica Willd. È ordinariamente in masse granulose brune, più raramente in lagrime. Nell'aspetto somiglia al galbano, ma è più scuro e ha odore e sapore che ricorda quello dell'asa fetida. Contiene circa il 12% di olio essenziale giallo di odore agliaceo. Era uno degl'ingredienti della famosa teriaca.