Lombardo, Goffredo
Produttore cinematografico, nato a Napoli il 15 maggio 1920. Alla guida della Titanus, L. si è distinto per una felice strategia di mercato tesa a incrementare ed elevare la produzione cinematografica italiana sia con lavori di grandi registi sia favorendo la realizzazione di opere di giovani autori emergenti, individuati sempre con sicura intuizione. Le sue scelte intelligenti e coraggiose sono state premiate due volte con il Nastro d'argento al miglior produttore (1960 e 1963) e con tre David di Donatello per la migliore produzione, nel 1956 per Pane, amore e… (1955) di Dino Risi, nel 1961 per Rocco e i suoi fratelli (1960) e nel 1963 per Il Gattopardo, entrambi diretti da Luchino Visconti. Nel 1995, la Mostra del cinema di Venezia lo ha premiato con il Leone d'oro alla carriera.
Figlio di Gustavo, fondatore della Titanus, cominciò a lavorare al fianco del padre e ancora giovanissimo prese la guida dell'impresa contribuendo notevolmente alla sua crescita e affermazione, anche a livello internazionale. Gli anni Cinquanta segnarono il suo debutto nel mondo della produzione cinematografica e il suo catalogo sin dall'inizio fu ricco di notevoli lavori e poté fregiarsi dei nomi di grandi artisti. Realizzò melodrammi di successo con Raffaello Matarazzo (I figli di nessuno, 1951; Chi è senza peccato…, 1952; Angelo bianco, 1955; Malinconico autunno, 1958) e numerosi film variamente impegnati sul versante sociale con Giuseppe De Santis (Roma, ore 11, 1952; Uomini e lupi, 1957), Alberto Lattuada (Il cappotto, 1952; La spiaggia, 1954; Scuola elementare, 1954; I dolci inganni, 1960), Mario Monicelli (Un eroe dei nostri tempi, 1955; Risate di gioia, 1960), Federico Fellini (Il bidone, 1955), Valerio Zurlini (Estate violenta, 1959; La ragazza con la valigia, 1961) e Francesco Rosi (I magliari, 1959). Investì anche sul film d'evasione ottenendo risultati considerevoli con Camillo Mastrocinque (Tarantella napoletana, 1953; Attanasio cavallo vanesio, 1953; Café Chantant, 1954; Le vacanze del sor Clemente, 1954; Alvaro piuttosto corsaro, 1954; Totò lascia o raddoppia?, 1956; Il corazziere, 1960), Eduardo De Filippo (Ragazze da marito, 1952; Il sogno di una notte di mezza sbornia, 1959), ma anche con Steno (Mio figlio Nerone, 1956; Un militare e mezzo, 1960), Carlo Ludovico Bragaglia (Io, mammeta e tu e È permesso, maresciallo? ‒ Tuppe, tuppe, marescià!, entrambi del 1958; I quattro monaci, 1962; I quattro moschettieri, 1963) e Sergio Corbucci (Romolo e Remo, 1961; Il figlio di Spartacus, 1962; Il giorno più corto, 1963). Fu tra i primi a credere nell'efficacia del cosiddetto neorealismo rosa producendo un nuovo genere di film a basso costo, di impronta popolare, i cui protagonisti erano i ragazzi spensierati del dopoguerra italiano. Si tratta di film come quelli del ciclo 'pane e amore', i cui primi episodi (Pane, amore e fantasia, 1953; Pane, amore e gelosia, 1954) furono girati da Luigi Comencini, mentre il terzo (Pane, amore e…) fu affidato a D. Risi. Con questo regista la Titanus stabilì una stretta collaborazione da cui nacquero il celebre ciclo 'poveri ma belli' (Poveri ma belli, 1957; Belle, ma povere, 1957; Poveri, milionari, 1959) e altri film di grande successo (Il segno di Venere, 1955; La nonna Sabella, 1957; Venezia, la luna e tu, 1958), che contrassegnarono la cinematografia del periodo.I primi anni Sessanta furono caratterizzati da grandi soddisfazioni e riconoscimenti per la produzione di capolavori come Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo, firmati da Visconti, e Sodom and Gomorrah (1962; Sodoma e Gomorra) di Robert Aldrich; ma proprio i grandi investimenti richiesti da queste opere furono la causa principale di un tracollo finanziario in seguito al quale L. fu costretto nel 1963 a circoscrivere le spese limitandosi alla sola distribuzione. Solo alla metà degli anni Ottanta la Titanus è tornata alla produzione.Così come aveva fatto nel passato, investendo a ragione su giovani autori poco conosciuti come Nanni Loy (Audace colpo dei soliti ignoti, 1959), Elio Petri (L'assassino, 1961; I giorni contati, 1962) ed Ermanno Olmi (I fidanzati, 1963), anche negli anni Ottanta L. ha rivelato il suo buon fiuto rischiando sull'opera prima di un regista sconosciuto, Il camorrista (1986) di Giuseppe Tornatore, lo stesso che quattro anni dopo si sarebbe aggiudicato il premio Oscar per il miglior film straniero con Nuovo cinema Paradiso (1988). Nel 1989 L. ha prodotto il suo ultimo film per il cinema, Buon Natale… buon anno di Comencini, e in seguito si è dedicato esclusivamente all'attività televisiva.
A. Bernardini, V. Martinelli, Titanus. La storia e tutti i film di una grande casa di produzione, Milano 1986; Modi di produzione del cinema italiano: la Titanus, a cura di G. Barzoletti, S. Parigi, A. Prudenzi e G. Sallizzato, Roma 1986.