Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Strettamente connessa alla produzione del vetro e al perfezionamento tecnico della sua lavorazione, l’invenzione degli occhiali segna un notevole progresso. Diffusi verso la fine del Duecento, rappresentano un beneficio prezioso soprattutto per la lettura, mentre le lenti per correggere la miopia vengono prodotte solo dalla metà del Quattrocento.
Nella predica effettuata in Santa Maria Novella a Firenze il 23 febbraio 1305 Giordano da Pisa ricorda ai fedeli la recente invenzione degli occhiali (Giordano da Pisa, Quaresimale fiorentino 1305-1306, 1974), utile per tutti e in particolare per chi trascorre parte della propria esistenza a leggere e scrivere. All’invenzione degli occhiali dà un contributo notevole il perfezionamento delle tecniche per la lavorazione del vetro. I tre ingredienti di base, soda, silice e calce, venivano trattati in apposite fornaci capaci di mantenere alte temperature.
I Romani avevano raggiunto livelli di eccellenza nella produzione di vetri artistici e di mosaici con tessere in pasta vitrea; i contenitori in vetro avevano soppiantato il metallo e la terracotta nella conservazione di alimenti e medicinali, una rivoluzione che aveva interessato anche il mondo della cultura: oggetti ustori e rifrangenti, apparati alchemici e di pneumatica per osservare in trasparenza gli effetti desiderati, globi e lenti lavorate ancora in modo approssimativo dimostravano le straordinarie proprietà di questo materiale per la ricerca scientifica. La relazione tra le approfondite speculazioni filosofiche dei Greci e i meccanismi che regolano la visione e i prodotti dell’arte vetraria trovano riscontro anche nella decisione degli anatomisti di adoperare la terminologia del vetro per definire alcune parti dell’occhio umano. Le numerose lenti piano-convesse rinvenute nel bacino del Mediterraneo e l’abitudine di usare sfere di vetro trasparente piene d’acqua per ingrandire i minuti caratteri delle scritture provano che era stata compresa la capacità di questo materiale di modificare la visione naturale delle cose; inoltre, Seneca menziona l’abitudine dei bambini di giocare con prismi che, colpiti dalla luce del sole, proiettano i colori dell’arcobaleno su una superficie liscia. Arte vetraria e speculazione teorica si incontrano per consentire la verifica sperimentale di alcune teorie.
Con la caduta dell’Impero romano la produzione vetraria prosegue a Bisanzio e nel Vicino Oriente: all’introduzione di vetri artistici con decorazioni assai raffinate in Europa contribuiscono anche i crociati, che recano con sé oggetti di pregio che poi confluiranno nei tesori delle chiese e nelle collezioni private delle famiglie nobili. Quando la produzione di vetro a Oriente diminuisce, emergono le officine di Venezia, trasferite a Murano a partire dal XIII secolo. Il perfezionamento del livello tecnico consente di ottenere risultati notevolissimi, tra cui quello di coprire con vetrate finemente decorate anche le finestre delle cattedrali, che si illuminano di nuova luce. L’interesse per le ricerche di ottica, vivace in Europa nel XIII secolo, completa il quadro: sono maturi i tempi per la nuova invenzione degli occhiali.
Nel convento di santa Caterina a Pisa il domenicano Alessandro della Spina, morto nel 1313, è ricordato nel suo necrologio come fabbricante di occhiali di cui non comunicò mai il segreto. Questa tecnica deve comunque essere entrata nell’uso comune alla fine del Duecento, per diffondersi in seguito. Sebbene la lavorazione delle lenti sia ancora grossolana, la curvatura della superficie può aumentare o diminuire la dimensione dell’immagine contrastando i difetti della visione.
Questa estensione artificiale del senso della vista dovette apparire, a buona ragione, un’invenzione straordinaria. La fabbricazione delle lenti costituisce una tappa di notevole importanza nel migliorare le possibilità per uomini di cultura e studiosi, ma anche commercianti e artigiani possono trarne profitto per le proprie possibilità lavorative, energie intellettuali e professionali. Efficaci specialmente contro la presbiopia, le lenti contro la miopia saranno prodotte a partire dalla seconda metà del Quattrocento. Col XIV secolo sarà Venezia il principale centro di produzione di occhiali in tutta Europa; a sua volta, il perfezionamento nella produzione di lenti e vetri opportunamente lavorati avrà una ricaduta notevole sullo sviluppo delle ricerche nel campo dell’ottica, sulla geometria della luce e, infine, sulle proprietà ustorie di vetri e specchi.