VANNI, Giuseppe
Fisico, nato ad Albano Laziale il 28 gennaio 1862, morto a Roma il 1° novembre 1934. Si laureò in fisica nel 1887 all'università di Napoli. Nel 1902 fu nominato libero docente di fisica tecnica nella R. Scuola d'Applicazione per gl'ingegneri di Roma. Nel 1910 fondò l'Istituto centrale militare di radiotelegrafia ed elettrotecnica di cui fu direttore e professore di radiotelegrafia dal 1912 al 1933. Ideò e applicò alla radiotelefonia un nuovo tipo di microfono idraulico, con cui riuscì a comunicare tra Centocelle (Roma) e Tripoli (1912) a una distanza di 1000 km., distanza che non era mai stata raggiunta. Per le ricerche da lui compiute nel campo della radiotelegrafia gli fu assegnato il premio Cagnola dell'Istituto lombardo di scienae e lettere per l'anno 1914. Nel 1917 iniziò studî sui tubi termoionici come generatori e rivelatori di onde elettromagnetiche e sulla propagazione delle onde corte e ultra-corte, effettuando in via sperimentale una trasmissione a 20 mila km. di distanza tra Roma e Gisborne nella Nuova Zelanda (1925). Condusse anche ricerche sulla protezione dalle scariche fulminee dei depositi di materiale esplosivo (1918-22), di cui fu tenuto conto nel modificare le Norme per gli impianti dei parafulmini negli edifici militari. Nel 1912 fu chiamato a insegnare fisica ai principi reali. Fu delegato al Congresso internazionale dell'Ora a Parigi (1913-14), delegato del Ministero della guerra all'assemblea generale dell'Unione radioelettrica scientifica internazionale nel 1922, e alla Conferenza R.T. internazionale di Washington nel 1927, vicepresidente dell'Unione radioelettrica scientifica internazionale nel 1928, presidente della delegazione italiana alla prima riunione del Comitato radioelettrico consultivo all'Aia nel 1929. Ha scritto numerose memorie concernenti studî di ottica, elettrotecnica, elettrolisi, radiotecnica, pubblicate in riviste scientifiche, e il primo volume dell'opera Radiotecnica (1934).