Ungaretti, Giuseppe
A differenza di quanto si potrà dire a proposito di E. Montale (v.) e di altri poeti del Novecento, è impossibile reperire nelle poesie di U. (Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970) concrete reminiscenze dantesche, tanto l'impegno del poeta è volto a recuperare echi in altra direzione della storia poetica italiana (Petrarca, Leopardi, ecc.). Tuttavia è necessario ricordare, nella sua varia attività di critico, il continuo riferimento a situazioni e problemi della poesia di D., e soprattutto la suggestiva lettura del canto I dell'Inferno (Commento al primo canto dell'Inferno, in " Paragone " III [1952] 5-21, ora in Lett. dant. 5-23), tutta centrata sulla dimensione metafisica del canto e sul dono di D. di saper subito trasferire, nello stesso proemio della Commedia, la riflessione sulla condizione spirituale dell'uomo in immagini di poesia.
Bibl. - F. Mazzoni, in " Studi d. " XXXII (1954) 151-158; A. Vallone, La critica dantesca nel Settecento ed altri saggi danteschi, Firenze 1961, 137-152.