GIORDANI, Giuseppe
Musicista, detto Giordaniello, per distinguerlo dal fratello maggiore Tommaso (Carmine). Nacque a Napoli nel 1744 e morì a Fermo il 4 gennaio 1798; studiò a Napoli nel Conservatorio di S. Maria di Loreto e fu tra i buoni operisti del '700. Verso il 1772 si recò a Londra, ove rimase circa 10 anni, e vi compose le opere Artaserse (1772) e Antigono (1773). Tornato in Italia si dedicò quasi esclusivamente al teatro, per il quale scrisse 35 opere. Dal 1791 visse a Fermo, maestro di cappella al duomo.
Del G. si conoscono: 6 quintetti e 3 quartetti col pianoforte, 6 quartetti per archi, trii col pianoforte, 6 concerti per violino, sonate per pianoforte a 2 e 4 mani, preludî e composizioni didattiche per clavicembalo; 5 volumi di Canzonette a una voce (notissima è l'arietta: Caro mio ben), duetti per soprani e 2 oratorî (La fuga in Egitto e Le tre ore di agonia). Fra i migliori melodrammi si notano: Il ritorno di Ulisse (Mantova 1782), Erifile (Bergamo 1783), Elpinice (Bologna 1784), Tito Manlio (Genova 1784), Pizzarro nelle Indie (Firenze 1784), La Vestale (Modena 1785), Ifigenia in Aulide (Roma 1786), Alciade e Telesia (Roma 1787), Caio Ostilio (Faenza 1788), Ariarate (Torino 1788), Il Corrivo (Napoli 1788), La Disfatta di Dario (Milano 1789), Caio Mario (Lodi 1789), Don Martillo contrastato (Venezia 1791) e Atalanta (Torino 1792).
Bibl.: F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, Napoli 1882, II, p. 375.