DESSÌ, Giuseppe (App. II, 1, p. 774)
Scrittore, morto a Roma il 6 luglio 1977. L'incarnazione di un mito nella visione assorta, ma più drammatica, della vita e del personaggio in una favolosa eppur realistica dimensione sarda si precisa in Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo (uscito a puntate, in rivista, nel 1948; in volume, Venezia 1959 e, infine, Milano 1973) che può dirsi uno dei romanzi chiave dello scrittore soprattutto per le anticipazioni caratterizzanti che reca in sé; un assorto e trepido mondo immerso già in una situazione conflittuale che ne I passeri (anch'esso pubblicato a puntate nel 1953, poi in volume, Pisa 1955 e in nuova edizione, Milano 1965) troverà, nella figura del conte Massimo Scarbo e nell'assente ma sostanzialmente presente Giacomo (un volto fraterno nel quale l'autore risolve di volta in volta il suo dramma), una proiezione esistenziale via via disponibile a più complessi rapporti umani e a più vibrante problematica sociale. Tale problematica percorre Il disertore (Milano 1961) non tanto nella polemica contro ogni tipo di guerra ma nel modo chiuso, moralmente risentito in cui tale polemica si configura nelle due immagini di Mariangela (in cui D. rende determinante, nel clima di un tormentoso dissidio, la sua attenta analisi dell'anima femminile) e del prete Coi. Da questo approdo, nel segno di un mondo che è contrasto, ansia di giustizia, recupero del passato in funzione di un avvenire migliore, D. muove per la costruzione di Paese d'ombre, Milano 1972 (premio Strega), che costituisce certo, nel magico illimpidimento delle passioni pur così brucianti, nella nitida individuazione di un paesaggio sardo che è totalmente fuori del tempo ma è tutto nella storia, e soprattutto nella figura di Angelo Uras, la più alta soluzione del suo itinerario narrativo. A completare la fisionomia di tale itinerario sarà da ricordare la Storia del principe Lui, Milano 1949, una favola che si pone come una parentesi nella storia di D., ma più saranno da ricordare le raccolte di racconti La ballerina di carta, Bologna 1957; Isola dell'Angelo, Caltanissetta-Roma 1957 (che registra forse i momenti più alti del D. autore di racconti); Racconti drammatici, Milano 1959; Lei era l'acqua, ivi 1966. D. ha scritto anche per il teatro (La giustizia, 1958; Qui non c'è guerra, 1959 trasposizione teatrale de I passeri; L'uomo al punto, 1961; La trincea, 1962; Eleonora d'Arborea, 1964: molti dei quali radio o teletrasmessi) e ha curato un'Antologia di narratori di Sardegna, Milano 1965.
Bibl.: A. Bocelli, ne Il mondo, 2 giugno 1955 e 18 giugno 1957; G. Trombatore, in Scrittori del nostro tempo, Palermo 1959; E. Falqui, in Novecento letterario italiano, IV, Firenze 1970; G. Barberi Squarotti, La narrativa italiana del dopoguerra, Bologna 1965; C. Tocani, G. Dessì, Firenze 1974; G. Manacorda, Storia della letteratura italiana contemporanea (1940-1975), Roma 1977.