BERTI CALURA, Giuseppe
Fiorentino, non risultano le date di nascita e di morte. Operaio incisore, ebbe in seguito bottega propria; doveva essere provvisto di una certa cultura se tradusse dal francese e pubblicò un'opera tecnica di F. Bocquet (Nuovometodo per filettare a 2, 4, 6 e 8 ruote, Firenze 1883). Le poche notizie sulla sua attività politica sono tutte ricavate da lettere e da rapide annotazioni del diario di Bakunin, al cui nome e ai cui soggiorni fiorentini è legato il nome del Berti. Il primo incontro data ai primi mesi del 1864, quando Bakunin a Firenze si mise in contatto con l'ambiente democratico locale e con i suoi esponenti, quali G. Dolfi, G. Mazzoni, L. Frappolli, A. Mario. Proprio nella cerchia mazzimana infatti Bakunin cercò di penetrare e, a detta del Nettlau, suo biografo e ammiratore, gli amici più intimi che questi si creò a Firenze in quel periodo furono G. Mazzoni e il B., che sembrava condividere le sue idee sociali, "benché forse mai completamente staccato dai partiti nazionali".
Mancando notizie precise, si può arguire dal comportamento successivo che il B. aderisse alla società segreta fondata dal Bakunin, alla fine del '64, in funzione antimazziniana e chiamata Alleanza della democrazia socialista o Società dei legionari della rivoluzione italiana o Fratellanza, con un programma moderatamente rivoluzionario (eguaglianza politica, emancipazione del lavoro dal capitale, terra ai contadini). Quando Bakunin si spostò a Napoli, egli si mantenne con lui in corrispondenza, ma purtroppo le lettere sono andate perdute. Si sa tuttavia che il B. (che fra l'altro, nel 1865, aveva fatto parte del comitato provvisorio per l'organamento della Associazione elettorale italiana) fu uno dei diffusori del giornale Libertà e giustizia,stampato a Napoli ed emanazione dell'omonimo circolo bakuniniano (a sostegno del giornale, egli vendé cinque azioni da venti lire). Il suo nome compare ancora in una lettera di Bakunin del 1868, inviata dalla Svizzera al Gambuzzi, in cui lo si proponeva come componente dei Comitato italiano dell'Alleanza internazionale della democrazia socialista (associazione non più segreta, che riprende il programma della vecchia Alleanza), con l'avvertenza, però, che si accertasse prima che il B. "non sia immischiato in altre combinazioni". Quasi certamente egli accettò di far parte del Comitato, perché non solo diventò uno dei diffusori del Progrès, organo dell'associazione, ma, assieme al Mazzoni, fu chiamato a far parte del Comitato centrale dell'Alleanza e da Bakunin venne iscritto all'Internazionale in qualità di membro della sezione centrale di Ginevra. Il B. non dovette limitarsi ad una semplice adesione morale se nel 1869 presentò alla Fratellanza artigiana di Firenze (del cui maestrato fece parte nel 1870) una proposta della sezione napoletana, accompagnata da una memoria di suo pugno, di aderire all'Internazionale e di inviare una rappresentanza al congresso di Basilea. L'invito fu respinto. Durante il conflitto franco-prussiano il B. insieme con F. Piccini firmò un appello a nome del maestrato della sezione di Firenze della Fratellanza artigiana rivolto alle parti in lotta perché cessassero le ostilità.
Contatti diretti tra il B. e Bakunin furono rinnovati col nuovo soggiorno di quest'ultimo a Firenze, nel marzo 1871: numerosi furono gli abboccamenti, durante i quali, come risulta dal diario del russo, venne discusso un non meglio precisato programma.
Dopo il 1871 l'attività del B. sfugge; sicumente non dovette essere molto impegnata, dal momento che il suo nome non appare mai mischiato alla cronaca politica fiorentina, ricca, negli anni successivi, di iniziative, conati insurrezionali, contrasti nei vari settori del movimento democratico. Del B. si sa solamente che, agli inizi del secolo, si trasferì a Fiesole, dove diventò maestro della fanfara intitolata a G. Garibaldi.
Bibl.: Almanacco istorico d'Italia,I V(1871), p. 100; N. Rosselli, Mazzini e Bakunin, Torino 1927, pp. 162, 200, 262, 304; M. Nettlau, Bakunin e l'Internaz. in Italia,Ginevra 1928, pp. 15, 64, 110, 146, 153, 156, 181, 191 ss.,198, 246, 391; G. Cerrito-P. C. Masini, Quattro lettere di Bakunin a G. Mazzoni,in Movimento operaio,III(1951), pp. 618-20; A. Foresti, recens. a 50° anno di vita della sezione di Fiesole del Partito socialista italiano, Prato 1952, ibid., IV(1952), p. 871; P. C. Masini, Autografi del fondo De Gubernatis interessanti il movimento operaio, ibid, V (1953), p. 295; E. Conti, Le origini del social. a Firenze,Roma 1951, p. 81; A. Romano, Storia del movimento social. in Italia,Roma 1954, I, p. 121; II,pp. 151-152; R. Mori, La lotta sociale in Lunigiana, Firenze 1958, pp. 58, 90; A. Gradilone, Storia del sindacalismo, III, Milano 1959, p. 186; R. Hostetter, Le origini del social. ital., Milano 1963, pp. 230, 300, 301.