giunco
Nel proemio del Purgatorio il giunco schietto (I 95) che, per invito di Catone, Virgilio deve svellere per ricingerne D., esprime, come già vide Pietro, il simbolo dell'umiltà; il g. per la sua flessibilità è l'unica pianta che può vivere sull'orlo della spiaggia in quanto si piega alle percosse delle onde, così come l'anima ricolma di umiltà si piega a " subire le pene espiatorie " (Scartazzini-Vandelli): cfr. Pg I 102 Questa isoletta... / porta di giunchi sovra 'l molle limo. Per il Lana il fatto che il g. non porti " folie ne' broche " significa che " l'umele non de' voler finire in le temporali cose ".
Bibl. - E. RAIMONDI, Il c. I del Purg., in Lect. Scaligera II 28-30, 35-37.